Il governo pare deciso a confermare la chiusura degli impianti sciistici e sta adesso spingendo anche l’Europa nella stessa direzione, con l’Austria che fa un passo indietro e dice stop alla settimana bianca.
Una decisione apprezzata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che temeva la concorrenza sleale delle località d’Oltralpe. Ma adesso c’è chi, tra i rappresentati delle regioni dell’Arco Alpino, spinge per poter aprire gli impianti solo per chi va nelle seconde case o alloggia negli hotel, anche se la soluzione di compromesso non risulta essere particolarmente vantaggiosa, soprattutto se verranno chiuse le Regioni.
Sul quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung si legge come l’Italia abbia normalmente “circa 10 milioni di visitatori e 40 milioni di pernottamenti durante la stagione invernale. Un quarto dell’attività è stato segnato da Alto Adige e Trentino, mentre Lombardia (14%), Valle d’Aosta (13%) Piemonte (12%) e Veneto (11%) sono pressoché equivalenti”.
“Una chiusura al 6 gennaio con conseguente rinuncia all’attività in programma per Natale e Capodanno – si legge ancora nell’articolo – comporterebbe una perdita corrispondente ad un quarto circa della stagione invernale. Un’apertura tardiva degli impianti di risalita e delle stazioni sciistiche spesso non è possibile o a prezzo di grandi sacrifici. Molte stazioni sciistiche inizieranno a innevare artificialmente le piste all’inizio della stagione. La conseguente spesa si riassorbe solo con una possibile lunga stagione invernale, e poco prima di Pasqua è troppo caldo per ricorrere ai cannoni per l’innevamento con breve preavviso”.
Insomma la strada pare essere solo una, la chiusura totale e sperare nei ristori, che Zaia chiede “alla tedesca”, quindi non a pioggia, ma rimborsando il 90% del guadagno, confrontando i dati dell’Agenzia delle Entrate dello scorso anno.
Ma non è finita qui, uno dei punti ancora aperti sul tavolo del premier Giuseppe Conte sarebbe quello degli alberghi in montagna: confermata la chiusura degli impianti da sci, non è stato ancora deciso se chiudere anche gli alberghi, un settore già in sofferenza da molti mesi. La certezza è solo una: la stagione sta per iniziare e ormai non c’è più molto tempo.
E anche se la neve sta già imbiancando le città, anche a bassa quota, quasi nessuno ha voglia di festeggiare.