Dopo la lettera aperta del presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi, arriva a stretto giro la risposta di Raffaele Consiglio, Segretario Generale provinciale di Cisl Vicenza.
“Condivido a grandi linee l’intervento di questi giorni del Presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi volto a denunciare la grave crisi sul ruolo istituzionale del “fare politica”, resa evidente dalla discussione avvenuta in Parlamento nei giorni scorsi”.
“È proprio vero che il disegno che il Governo sta dando al nostro Paese da un punto di vista economico e anche sociale appare contraddittorio e a tratti raffazzonato….- commenta il segretario Consiglio -. Il parlamento continua a discutere, in una fase che ha una diretta correlazione con il futuro di ogni cittadino, mantenendo distanti dalla vita di ognuno gli stessi termini della discussione, e anche per questo il sindacato a gran voce ha chiesto al Presidente del Consiglio di condividere il percorso politico che riguarda il Recovery fund. Solo così potremo generare coesione sociale. Ma oltre a ciò c’è l’urgenza per tutti di iniziare a programmare il cambiamento. Quale sarà il Paese di domani lo dobbiamo decidere oggi, programmando azioni concrete e chiare, ed io penso che il cambiamento debba partire dalle scelte locali”.
E continua: “Azione locale è la parola d’ordine da cui partire per rigenerare nei nostri associati ed in tutti i cittadini il senso dell’azione politica: spingiamo perché siano regolamentati i distretti territoriali che possano donare capacità competitiva alle aziende del nostro territorio, integrandoli nel tessuto sociale; spingiamo senza esitazioni ed insieme sulla necessità di generare innovazione istituzionale, per esempio sostenendo le fusioni tra i comuni più piccoli o il riordino del ruolo della Provincia dedicandole competenze specifiche in vista soprattutto delle nuove linee di investimento comunitarie. E ancora, coordiniamo insieme un tavolo tecnico che ci fornisca letture del territorio da un punto di vista economico e sociale, in modo da anticipare i bisogni di imprese e lavoro”.
“Sono convinto – conclude – che anche nella nostra dimensione, quella territoriale, si possa fare di più, con chi c’è, e credo che il tessuto vicentino osando di più potrebbe essere terreno di buone pratiche che, oltre a spingere a cambiare la nostra politica, potrebbero contribuire a rieducare tutti gli italiani. La rigenerazione della rappresentanza e un’azione politica collettiva, basata sulla coesione sociale, sono gli unici strumenti da cui ripartire per dare una forte governance al Paese. Ciò di cui c’è bisogno. Altrimenti il rischio, in cui cadiamo tutti, è quello di fermarci a rappresentare il malessere. E non ce lo possiamo più permettere. Il mio appello è dunque quello di costruire un tavolo locale di confronto sulla ripresa post-Covid, nel quale innanzitutto delineare insieme degli obiettivi comuni”.