Facilitare la mobilità di merci e persone, nel pieno rispetto degli obblighi sanitari, rappresenta uno dei principali fattori di recupero e rilancio dell’economia trevigiana, in particolare dei settori più orientati alla internazionalizzazione e all’esportazione anche in quanto parte della catena globale del valore. Allo stato attuale, però, l’emergenza sanitaria sta paralizzando queste attività.
Per questo la Cna di Treviso chiede l’introduzione del passaporto sanitario soprattutto per gli imprenditori e il personale qualificato delle imprese più orientate a internazionalizzazione ed export. “L’unica strada per sbloccare tale situazione, al momento, è la rapida adozione del passaporto sanitario, uno strumento che permetta gli spostamenti mirati di imprenditori e di personale qualificato”, dichiara Mattia Panazzolo, direttore di Cna territoriale di Treviso.
“L’impatto della pandemia sui livelli di attività di molte nostre aziende votate all’export è stato violento – continua Panazzolo -, aggravando in certi casi situazione di difficoltà già in essere. È indispensabile rimettere questo settore trainante nelle condizioni di competere ad armi pari con la concorrenza globale e di cogliere le opportunità che si presentano nelle aree già uscite dalla crisi sanitaria”.
Operare per sconfiggere la pandemia resta senz’altro fondamentale per l’associazione di categoria, ma evitare l’aggravarsi della crisi sociale ed economica è un imperativo altrettanto categorico.