Aumenta la superficie coltivata a biologico in Veneto: in tre anni è praticamente raddoppiata passando da 27.979 ettari nel 2017 agli attuali 48.338. Lo rivela Coldiretti che ieri a Roma ha presentato il rapporto di Ismea “Bio in cifre 2020” redatto in collaborazione con il SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’agricoltura biologica) che registra i principali numeri del settore in Italia: mercato, superfici, produzioni del biologico italiano con le tendenze e gli andamenti storici.
La provincia più vocata è Verona seguita da Rovigo, ma questo trend è positivo anche nel territorio padovano e bellunese. Significativa la crescita del vigneto biologico con quasi 8 mila ettari, ben rappresentati anche i cereali (con 12.086 ettari) e le colture industriali, soia e bietola, con 6.821 ettari. Quasi 5 mila ettari (poco meno del 10%) sono invece dedicati all’ortofrutta. “A livello nazionale – spiega Coldiretti – i consumi domestici di alimenti biologici raggiungono la cifra record di 3,3 miliardi per effetto di una crescita del 4,4% nell’anno 2020 sotto la spinta della svolta green degli italiani favorita dall’emergenza Covid”.
“La situazione emergenziale – sottolinea la Coldiretti – ha consolidato una tendenza alla crescita del settore che va avanti da oltre un decennio. Si conferma la spinta che la grande distribuzione organizzata (GDO) sta imprimendo al mercato biologico mostrando, durante il lockdown, un incremento delle vendite nei supermercati dell’11%”. Gli italiani tendono a premiare il biologico nel fresco con aumenti del 7,2% per gli ortaggi e in alcune categorie specifiche come le uova che crescono del 9,7% nelle vendite secondo l’Ismea.
Sul piano produttivo l’Italia è nel 2019 il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico dove sono saliti a ben a 80643 gli operatori coinvolti (+2%) mentre anche le superfici coltivate a biologico sono arrivate a sfiorare i 2 milioni di ettari (+2%). L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) a livello nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2018 si attestava all’8%, e a quella dei principali Paesi produttori come Spagna (10,1%), Germania (9,07%) e Francia (8,06%).
Da sottolineare peraltro l’aumento delle importazioni di prodotti biologici da Paesi extracomunitari con un incremento complessivo del 13,1% delle quantità totali nel 2019 rispetto all’anno precedente. I cereali, le colture industriali e la frutta fresca e secca sono le categorie di prodotto biologico più importate, con un’incidenza rispettivamente del 30,2%, 19,5% e 17,0%. I tassi di crescita delle importazioni bio più rilevanti si sono avuti per la categoria di colture industriali (+35,2%), di cereali (16,9%) e per la categoria che raggruppa caffè, cacao, zuccheri, tè e spezie (+22,8%).
“L’agricoltura biologica rappresenta un tassello sempre più importante dell’agroalimentare italiano di qualità” ha affermato il Direttore Generale dell’ISMEA Raffaele Borriello. Promuovere il ricorso a materia prima italiana certificata riducendo i volumi delle importazioni – ha precisato – potrà inoltre fornire un ulteriore stimolo di crescita al comparto e concorrere al raggiungimento del target del 25% di superficie investita a coltivazioni biologiche, indicato nella strategia Farm to Fork, uno dei pilastri del New Green Deal. Un’occasione da non perdere, visto anche il boom di domanda di prodotto 100% italiano a cui abbiamo assistito negli ultimi anni”.
Andamento superfici biologiche e operatori | |||
2017 | 2018 | 2019 | |
Superfici (ettari) | 27.979 | 38.558 | 48.338 |
Variazione % | 37,8% | 25,4% | |
Operatori | 3.556 | 3.524 | 3.971 |
Variazione % | -0,9% | 12,7% | |
Dettaglio superficie per provincia | |||
2019 | |||
Belluno | 12,4% | ||
Padova | 12,7% | ||
Rovigo | 14,4% | ||
Treviso | 9,3% | ||
Venezia | 9,4% | ||
Vicenza | 8,7% | ||
Verona | 33,0% | ||
Veneto | 100,0% | ||
Elaborazioni Coldiretti su dati Regione Veneto