Ecco una guida definitiva per capire come funzionano i buoni pasto in Italia. Continua a leggere, e non avrai più alcun dubbio.
Hai iniziato un nuovo lavoro che prevede i buoni pasto come parte dello stipendio, o a integrazione dello stesso, e ti stai chiedendo come funzionano? Sei nel posto giusto: continua a leggere per toglierti ogni dubbio e capire cosa puoi e cosa non puoi fare con i tuoi buoni pasto.
I buoni pasto in Italia ci sono da tantissimi anni, ma non tutti ne conoscono il funzionamento. Non del tutto, almeno. Quello dei buoni pasto è un benefit che porta benefici sia al lavoratore che al suo datore di lavoro, ed è spesso utilizzato da quest’ultimo per aumentare lo stipendio dei propri dipendenti, garantendo un’uscita minore di denaro mensile. Senza anticipare nulla però, vediamo insieme come funzionano, e perchè sono tanto vantaggiosi.
Contrariamente al sentimento comune, i buoni pasto possono essere davvero convenienti per chi li riceve, tanto quanto per chi li eroga. Infatti, questo benefit offre numerosi vantaggi sia fiscali che contributivi. Per il datore di lavoro, i buoni pasto rappresentano un costo deducibile dal reddito d’impresa, e in quanto tale comporta una riduzione del reddito su cui pagare le imposte. Inoltre, sono un’alternativa economica per attirare i dipendenti e farli felici. Chiedere i buoni pasto al proprio datore di lavoro quindi, può essere anche un buon compromesso per chiedere un aumento senza farlo pesare troppo su chi lo eroga!
Per quanto riguarda il lavoratore invece, i vantaggi non sono meno numerosi, anzi. Innanzitutto, va specificato che i buoni pasto sono esenti da tassazione fino ad un certo importo, di conseguenza non contribuiscono alla formazione di reddito, e non pesano sulle tasche dei contribuenti, che però possono spenderli e trarre un vantaggio reale dal loro utilizzo. Ricevere gli stessi soldi tramite un aumento dello stipendio lordo, provocherebbe più imposte da pagare sul reddito percepito.
In questo modo il potere d’acquisto del lavoratore aumenta, sfruttando un regime fiscale agevolato. Ovviamente, il vantaggio che nasce dai buoni pasto non è lo stesso per tutti. Infatti, chi mensilmente spende 200 euro al supermercato, non sarà affatto contento di ricevere 400 euro di buoni pasto, poichè circa la metà sarebbero inutili. Al contrario, chi ha budget di spesa più alti può trarre un enorme vantaggio dai buoni pasto. Quasi tutti i supermercati italiani permettono di fare la spesa con i buoni pasto, ma spesso ci sono limiti alla spesa. Quello che serve, è informarsi preventivamente per non correre il rischio di avere brutte sorprese in cassa.
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