Nel pomeriggio di ieri, in videoconferenza con palazzo Chigi, si è riunito il Comitatone, dopo l’ultima riunione dell’organismo nel novembre del 2019, prima dell’acqua granda. Il sindaco Luigi Brugnaro non nasconde i contrasti che ancora separano Roma da Venezia, ma sottolinea come ci siano state delle aperture.
“Battaglia anche oggi, due ore e mezzo di dibattito sulle risorse e sull’autonomia di decidere quello che il potere romano, anche della burocrazia, cerca di impedire – dice Brugnaro -. Intanto per le navi da crociera, il prossimo anno, abbiamo la certezza che potranno ormeggiare in Tive e Vecon (terminal per la gestione del traffico container) e poi nel 2022 c’è la soluzione canale nord, lato nord, come il Comune ha chiesto”.
“Si parla poi di una call internazionale per analizzare i vari progetti per la Marittima futura – ha continuato il sindaco -, compresi quelli che sono stati già presentati. Io e gli altri sindaci abbiamo evidenziato che c’è indisponibilità sull’attracco in zona Cavallino, il Duferco, e anche sul porto davanti a Sottomarina. È Marghera la soluzione finale – afferma – . Combatteremo per questo. Lo dico anche per gli operatori portuali che non prendono lo stipendio da febbraio. Abbiamo avuto un contentino di 40 milioni da dividere anche con gli altri Comuni. Continuiamo la battaglia, abbiamo la Regione al nostro fianco. È stato fatto un passo avanti».
Il sindaco non tralascia anche un’ultima stoccata al “comitato no tutto”, dicendo che servono soluzioni e non continue polemiche che non fanno il bene di nessuno.
Oggi in #Comitatone è stato fatto un piccolo passo in avanti.
Continuiamo a pensare che sia il territorio a dover segnare il proprio futuro, facendo valere le ragioni del mondo del #lavoro.
Il mio intervento ?@comunevenezia @CMVenezia pic.twitter.com/bIWJZe8HvK— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) December 21, 2020
“Per quanto riguarda i finanziamenti – ha scritto il sindaco di Mira, Marco Dori – abbiamo ribadito a nome dei Comuni di gronda lagunare la necessità di rendere strutturali e pluriennali questi stanziamenti, oltre quindi il 2024. Abbiamo colto con favore la notizia di ulteriori 40 milioni per il 2021, così come l’intenzione del ministro dei Trasporti Paola De Micheli di renderli continui. Abbiamo poi ribadito l’opportunità che anche i Comuni di gronda siano rappresentati all’interno della nascitura Autorità della laguna. La scelta di avviare una soluzione transitoria per le grandi navi è un passo avanti che aiuterà a sgravare il transito in bacino di San Marco, ferme restando le garanzie per chi oggi lavora al porto. Per le soluzioni a lungo termine abbiamo ribadito la necessità di garantire la centralità del Porto e della sua economia. Si dovrà puntare a una soluzione che sappia coniugare piena occupazione, sviluppo e tutela dell’ambiente e del territorio”.
Al termine dell’incontro ha preso la parola anche il sottosegretario all’Economia e consigliere comunale di Venezia, Pier Paolo Baretta: “Dal Comitatone e dal governo è arrivata un’indicazione chiara: le navi da crociera devono restare a Venezia ma approdare fuori dalla laguna. Per arrivare a questa prospettiva, senza perdere il traffico che riprenderà dopo il Covid, servono soluzioni provvisorie con attracchi diffusi a Marghera“.
“Il Comitatone – ha continuato Baretta – ha adottato una soluzione di equilibrio che salvaguarda i lavoratori e le imprese del porto, ma non rinuncia a una soluzione per il futuro che tutela anche la laguna e il suo fragile ecosistema. A differenza di quanto ha sostenuto il sindaco Brugnaro, che voleva lo scavo del canale Vittorio Emanuele e la soluzione finale a Marghera”.
Infine il governo, ha aggiunto Baretta, “si è impegnato a incrementare con il prossimo scostamento di bilancio questi 40 milioni, verificando, al contempo, come finanziare quanto richiesto dal Consiglio comunale di Venezia (150 milioni all’anno per 10 anni). Ora servono: il completamento del Mose e dei marginamenti, fognature, la difesa del patrimonio della città d’acqua, il rilancio economico delle isole (a partire da Burano, Murano e Pellestrina), e del polo industriale di Porto Marghera e commerciale di Mestre“.