Il commercio veneziano è in ginocchio e nonostante le luminarie natalizie e le vetrine addobbate, la situazione tra i negozianti si fa, di giorno in giorno, più pesante. Anche tra le calli dei grandi nomi della moda italiana e straniera, tra i grandi monomarca come Chanel, Gucci, Dolce & Gabbana e Moncler, si cominciano a vedere locali smantellati e chiusi con cartelli per l’affitto dello spazio.
Così, dopo il negozio di Fabiana Filippi, è toccato in questi giorni ad una boutique storica dell’eleganza veneziana, “La Coupole”, 43 anni di attività, che è stata costretta a chiudere, per non aver trovato un accordo sul canone d’affitto, con i proprietari dell’immobile.
“Il problema di questa città sono i canoni insostenibili, se si continua così, le imprese saranno costrette a chiudere. Noi abbiamo già dovuto farlo anche a San Marco, dove vendevamo vetri a fianco di Venini. La causa è stata la stessa, affitti troppo alti e profitti ridotti a zero”, ha ribadito, Simone D’Ambrosio, proprietario di “La Coupole”.
Del resto, come ha voluto sottolineare Giannino Gabriel, presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio, “gli incassi sono crollati del 90% e gli affitti sono davvero insostenibili, alcuni arrivano a pagare 20mila euro al mese di canone, pur non avendo grandi metrature. Un altro grande problema sono le centinaia di migliaia di euro di rimanenze nei magazzini, perché comprando con otto mesi di anticipo, è difficile preventivare la crisi. Abbiamo chiesto al governo di portare a credito d’imposta il 30% del valore del magazzino, ma non siamo stati ascoltati. Le banche poi non ci fanno credito, perché non produciamo reddito, E, in più, il governo ci fa pagare le tasse su degli utili che non produciamo. Senza contare che vivendo di turismo, ci mancano da mesi, i clienti giapponesi, americani, cinesi, russi e arabi”.
C’è solo da sperare che almeno per Natale, i Veneziani quest’anno non comprino online, ma nei loro negozi cittadini.