Il proverbio dice “i conti si fanno con l’oste” e il sindaco Sboarina lo sa bene. Venerdi si riunirà l’assemblea della Catullo SpA che discuterà l’aumento di capitale per l’aeroporto e nei prossimi giorni si ritroveranno in via informale anche i soci di Veronafiere per fissare le quote che ogni parte dovrà versare per l’aumento di capitale.
Inoltre, venerdì in Comume si discuterà dei bilanci, prima quello preventivo e poi quello consuntivo: proprio all’interno di quest’ultimo si deve cercare l’avanzo 2020, che è di 29.404.001 euro. E da lì si dovranno prelevare i soldi della quota comunale per gli aumenti di capitale: 12 milioni per la Fiera (più altrettanti per integrare il Fondo di riserva) ed un milione e 200mila euro per l’Aeroporto.
Fonti interne prevedono già un dibattito molto acceso in aula tra le forze politiche che dorvanno votare sugli aumenti di capitale. Rimane poi da vedere come si comporterà Cariverona sui due diversi campi. La Fondazione aveva già annunciato la sua disponibilità ad aiutare la Fiera, ma solo a patto di un cambio di Statuto (cosa necessaria per consentire di cedere le proprie quote a chiunque, senza bisogno che ci sia l’approvazione degli altri soci) e che la nuova iniezione di denaro sia usata per nuovi investimenti.
Quanto all’Aeroporto, invece il presidente di Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco, ha detto di essere pronto ad intervenire, anche acquistando quote di altri soci, cosa che comunque non è fattibile, dato che i soci pubblici che erano riuniti in Aerogest (sciolta per la legge Madia) aderiranno per intero alla propria parte di aumento di capitale, e anche Save, il socio privato, farà la sua parte.