Ieri, i padiglioni 7 e 8 della Fiera di Padova in via Tommaseo sono stati riempiti da 1370 candidati, già laureati in Medicina, per il maxi-concorso per l’accesso alle Scuole di specializzazione.
Le postazione telematiche, cablate per l’occasione dall’Università di Padova, sono servite agli studenti per rispondere alle 140 domande a risposta multipla e rispettare le distanze e le norme anti-Covid.
Alla fine del test il risultato è stato comunicato immediatamente, ma si dovrà aspettare la graduatoria nazionale per sapere in quale delle 50 Scuole di Specializzazione i candidati potranno entrare.
Fin qui tutto abbastanza facile, ma poi arriva l’intoppo: in tutta Italia sono stati circa 26 mila gli iscritti al concorso, a fronte di 14.455 borse di studio. Il numero delle borse è maggiore rispetto allo scorso anno, ma anche questa volta oltre 10 mila dottori dovranno aspettare per conseguire una specializzazione.
Un vero e proprio imbuto formativo che non è solo un danno per questi aspiranti specializzandi, ma anche per il sistema sanitario che ne esce indebolito.