Si è tenuta martedì scorso l’assemblea elettiva del Consorzio polesano di difesa di attività e produzioni agricole. Pia Rovigatti, dopo tre mandati, lascia il posto a Mauro Giuriolo, già presidente del Condifesa Rovigo in passato. Riconfermato vicepresidente Giuliano Ferrighi.
“Faccio mia l’impostazione della gestione precedente, voglio continuare su questo percorso – ha riferito Giuriolo – cercheremo di capire fino in fondo come tenere rapporti chiari e costanti con i soci, sviscerando i dubbi, spiegando i tecnicismi, cercando anche di fare scelte consapevoli e condivise, divulgando l’operato per portare risultati; ma soprattutto dovremo sensibilizzare chi ancora non ci conosce o ignora l’importanza di assicurare il proprio reddito”.
Si è accodato il vice esprimendo i ringraziamenti per la rinnovata fiducia: “Non si deve rinunciare alla storicità delle nostre bandiere – ha aggiunto Ferrighi –, ma solo condividendo le scelte arrivano i risultati e lo abbiamo dimostrato in passato. Tanto abbiamo fatto e tanto ancora faremo, cercando un equilibrio, dove dovranno primeggiare gli agricoltori e le loro produzioni. Il primo segnale sarà riprendere il legame con tutti, accantonato, per forza di cose, dalla pandemia”.
“Sono grata a tutti per questi 9 anni – ha detto la presidente uscente Rovigatti -, un cammino positivo dove il nostro piccolo Condifesa ha saputo acquisire una sua identità partendo dalle tipicità e dalle caratteristiche del territorio. La nostra forza è stata rimanere uniti. Ringrazio tutti quelli che hanno creduto nel nostro progetto, adesso è ora di rilanciare e aumentare i servizi”.
Un saluto è stato portato anche da Tiziano Girotto, il direttore che entrerà in servizio dall’1 luglio. “Sono molte le idee e i buoni propositi, ma la vera risorsa è la vostra collaborazione – ha concluso il nuovo direttore -. Il territorio è vasto ma ben rappresentato dai consiglieri. Considerate le specificità promuoveremo incontri per settori, cercheremo nuovi strumenti informativi, proseguiremo nella collaborazione con l’Università di Padova e l’istituto agrario, ma stiamo già valutando nuove idee”.