Confagricoltura e Cia scenderanno in piazza per dire basta all’invasione di cinghiali e nutrie, che devastano i campi e le coltivazioni delle imprese agricole del territorio padovano. Domenica 26 settembre gli agricoltori si troveranno alle 7.30 in via dei Tigli a Ospedaletto Euganeo, dove partiranno con i trattori alla volta di Este. Il corteo proseguirà quindi lungo un tragitto che toccherà Baone e Cinto Euganeo, con arrivo alle 12 a Vo’ Euganeo dove la giornata si chiuderà con gli interventi dei presidenti delle associazioni agricole e di alcuni esponenti istituzionali.
“La situazione è giunta a un punto limite – sottolinea Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova -. I cinghiali sono liberi di compiere scorribande dall’area delle Vallette a tutto il Basso Padovano, devastando i raccolti mais, soia e frumento. Le nutrie devastano gli argini di canali, scoli e fossi, oltre a provocare danni alle coltivazioni di ogni genere. Da mesi chiediamo con forza che si mettano in campo azioni precise, con date certe, per arginare il problema della fauna selvatica, che prolifera in maniera incontrollata giungendo perfino a ridosso di sei centri abitati. Negli incontri promossi con la Regione Veneto, la Provincia e il Parco Colli ci era stato promesso un protocollo operativo, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nulla. Non possiamo più permetterci di andare avanti a promesse: abbiamo bisogno di risposte chiare, esaustive e soprattutto risolutive. Auspichiamo una grande partecipazione degli agricoltori per lanciare un forte segnale agli amministratori”.
“Gli imprenditori agricoli sono preoccupati relativamente alla gestione sia dei cinghiali che delle nutrie, in tutta la provincia – analizza il presidente di Cia Padova, Roberto Betto – Sosteniamo con forza la modifica della legge 157 del 1992, “Norme per la protezione della fauna selvatica”. Tale normativa deve venire cambiata al fine di raggiungere un punto di equilibrio, nell’ambito di una biodiversità che preveda una naturale coesistenza delle diverse varietà della fauna. Le misure annunciate, e in parte adottate, dagli enti competenti per far fronte alla massiccia presenza degli ungulati e delle nutrie stesse vanno nella direzione corretta – conclude Betto – Tuttavia, ora occorre dare continuità ai contenimenti”.