“Il Decreto ‘Sostegni bis’, combinato con le misure del Decreto legge ‘Anticipo riaperture’, può contribuire a supportare le imprese nella ripartenza, pur in questa fase che presenta ancora elementi di incertezza. Ora però attendiamo l’avvio delle riforme: semplificazioni, fisco più leggero, codice appalti, giustizia civile, per liberare tutte le energie di cui il sistema produttivo dispone e la rapida attuazione dei progetti del PNRR, anche a misura di micro e piccole imprese”. Questo il giudizio espresso da Confartigianato sul provvedimento varato dal Governo.
“Valutiamo positivamente – afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto – i nuovi criteri per il riconoscimento di un ulteriore contributo a fondo perduto con un impegno di oltre 15 miliardi di risorse. In particolare, apprezziamo anche la possibilità di poter recuperare ‘a conguaglio’ parte del minor risultato d’esercizio conseguito nel 2020 rispetto al 2019, che riconosce le situazioni imprenditoriali con maggiori costi fissi. Serve però un decreto del Mef per stabilire le percentuali di ristoro previste. Quest’ultimo aiuto si prevede non venga erogato subito, visto che sono necessari dati rilevabili dalla dichiarazione dei redditi 2020, da presentare necessariamente entro settembre 2021. Un sostegno che comunque sarà soggetto all’autorizzazione della UE”.
“Positivo anche il riconoscimento per i primi 7 mesi del 2021 del credito imposta sugli affitti commerciali – aggiunge Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, così come la possibilità, più volte sollecitata da Confartigianato, di poter recuperare l’IVA immediatamente all’apertura delle procedure concorsuali e non dover attendere, come avviene oggi, la loro chiusura spesso a distanza di parecchi anni”.
Sul fronte del sostegno alla liquidità per le imprese, Confartigianato apprezza la proroga della moratoria legale fino al 31 dicembre 2021. Positivo anche il giudizio sulla proroga al 31 dicembre 2021 della Garanzia pubblica del Fondo Centrale di Garanzia, seppure con una lieve riduzione della percentuale di garanzia dello Stato che, raccogliendo anche le sollecitazioni della Confederazione, si è limitata ad una limatura dal 100% al 90% per i crediti sotto i 30 mila euro e dal 90 all’80% per quelle sopra che, come evidenziato in una recente analisi di Confartigianato, risultano essere in questo momento le più richieste in Veneto: ben 52mila nei primi 4 mesi del 2021 mentre quelle di minor importo sono state 9.130.
“Accogliamo con sollievo – continua Iraci Sareri – la rimodulazione degli ammortizzatori che vanno in parallelo al blocco dei licenziamenti. Qui è importante ribadire la necessità di veloci procedure per l’assegnazione dei finanziamenti per il pagamento dei periodi di ammortizzatore ancora scoperti. In questo senso, sono positivi anche gli interventi migliorativi per la fruizione del contratto di solidarietà. E positivo anche il blocco del decalage della Naspi, perché comunque attutisce l’impatto negativo dei licenziamenti e potrebbe permettere di essere base per politiche attive”.
Gli artigiani veneti di Confartigianato valutano inoltre positivamente la volontà del Governo di incentivare la ripresa dell’occupazione con una riduzione del costo del lavoro utilizzando il contratto di rioccupazione, accompagnato da uno sgravio contributivo totale per la durata di 6 mesi. “Si tratta – sostiene il Presidente regionale Boschetto – di una misura sperimentale. Per uscire da una logica emergenziale, va introdotta una soluzione di carattere strutturale e di semplice gestione, che restituisca fiducia alle imprese e permetta loro di programmare i nuovi ingressi in un’ottica di più ampio respiro”.
Confartigianato vede, infine, con favore l’istituzione di un Fondo dedicato alla creazione di “Scuole dei mestieri” a livello territoriale. Auspica che il decreto attuativo del Ministero del Lavoro, nell’individuare i criteri e le modalità di applicazione e di utilizzo delle risorse, tenga conto delle specificità proprie delle imprese artigiane e delle micro e piccole imprese diffuse sul territorio, tradizionalmente vocate a formare i mestieri del Made in Italy.