Enrico Carraro, a capo di Confindustria Veneto, si fa portatore del malessere, che serpeggia tra tutte le categorie economiche.
Continuare a fare dell’allarmismo e agitare lo spettro di un nuovo lockdown, secondo Carraro, fa male quasi quanto un vero e proprio lockdown.
L’attacco è contro tutti quei virologi ed epidemiologi, che ormai in ogni trasmissione televisiva fanno del terrorismo mediatico. E, in questo caso particolare verso “il fustigatore catastrofista” Andrea Crisanti, che recentemente ha vaticinato una chiusura totale per Natale.
Questa continua incertezza, tra scuole di pensiero contrapposte, non fa che generare danni all’economia e alla psiche delle persone. Non permette di fare programmi e progetti. Inoltre, molti di questi scienziati dovrebbero fare più attenzione ai loro messaggi e alla loro comunicazione.
Il virus circola tra di noi e, fino a che non sarà sperimentato un vaccino, continuerà a farlo. Il numero di contagi è in aumento sia perché stiamo facendo molti tamponi, sia perché sono ricominciate le scuole.
Come diceva recentemente Sara Richter, virologa del Bo, “sapevamo cosa ci aspettava, bastava guardare a Francia e Germania, che avevano riaperto le scuole prima di noi. Non avrebbe senso chiudere tutto a Natale, sapendo che il vaccino dovrebbe arrivare per gennaio”.
Questa volta il tessuto economico non reggerebbe un’altra chiusura prolungata, come ha ribadito Carraro: “Non possiamo permetterci di spegnere di nuovo il motore industriale”.
Anche Confcommercio, che ha elaborato una stima, ha fatto sapere che un nuovo lockdown costerebbe al Veneto 3 miliardi: “Un abisso dal quale non ci si rialzerebbe, chiederò subito un incontro con il governatore Zaia”, ha dichiarato il presidente Patrizio Bertin.
Si indignano anche i sindaci del Veneto, così Francesco Rucco , primo cittadino di Vicenza, afferma che pur non sottovalutando l’emergenza, che viene gestita, sia necessario mantenere un certo equilibrio nella comunicazione e trasmettere più serenità.
Mario Conte, sindaco di Treviso e capo dell’Anci, lamenta che i continui proclami pessimistici, siano controproducenti e pericolosi in un periodo tanto delicato.