Secondo i dati della Confindustria di Verona, l’economia cittadina segna un ulteriore recupero in chiusura d’anno. Pur mantenendosi negativi, tutti gli indicatori economici migliorano rispetto alla precedente rilevazione. Segnali positivi soprattutto per la produzione e le vendite sul mercato locale, mentre restano critici gli ordini.
Negative anche le previsioni per i primi tre mesi del 2021, che si mantengono il linea con i valori registrati nel primo trimestre dello scorso anno, che segnava la prima flessione negativa dopo quasi sette anni di crescita continua.
La produzione veronese chiude l’anno con un -2,1%, meglio delle previsioni che la stimavano a -3,74%, ma con delle prospettive in campo negativo per il nuovo anno. Nel primo trimestre del 2021, infatti, la produzione delle aziende veronesi dovrebbero segnare una flessione pari a -0,94% rispetto al primo trimestre del 2020,che era stato il primo a registrare un’inversione di tendenza dopo 26 trimestri in campo positivo. Aumentano le aziende che dichiarano un utilizzo della capacità produttiva normale o soddisfacente (61% contro il 55% del trimestre precedente). Solo il 39% di esse è insoddisfatto.
VENDITE IN RECUPERO, ANCORA CRITICI GLI ORDINI
Pur mantenendosi negative rispetto all’anno precedente, nel quarto trimestre del 2020 anche le vendite superano la performance della scorsa rilevazione. A soffrire maggiormente restano le vendite verso i mercati UE, che registrano un calo pari a -2,43%, e quelle verso i paesi extra-UE (-2,29%), nonostante queste ultime nei mesi ottobre-dicembre abbiano recuperato di molto il crollo relativo al trimestre precedente (-6,76%). Meno grave la situazione sul mercato nazionale, con l’export che scende di valori ben inferiori, registrando una diminuzione di -1,35%, quasi la metà di quella che ha caratterizzato i mesi estivi (luglio-settembre: -2,6%). Resta forte il calo degli segnare una flessione pari a -0,94% rispetto al primo trimestre del 2020, che era stato il primo a registrare un’inversione di tendenza dopo 26 trimestri in campo positivo. Aumentano le aziende che dichiarano un utilizzo della capacità produttiva normale o soddisfacente (61% contro il 55% del trimestre precedente). Solo il 39% di esse è insoddisfatto.
L’occupazione resta sostanzialmente sui livelli del terzo trimestre, con un lieve calo pari a -0,5% e con delle prospettive di miglioramento per l’inizio del 2021 (-0,2%). Resta forte il calo degli ordini che scendono di oltre il 4% nel quarto trimestre del 2020, confermando il trend negativo che aveva caratterizzato l’estate. Nonostante la brutta performance, resta alto il numero di aziende che dichiara prospettive di lavoro a medio e lungo termine (69%). Scenario ancora negativo nel primo trimestre del 2021, con un valore pari a -1,37% per gli ordini da parte dei clienti italiani e del 1,91% per quelli da parte dei clienti esteri. Positiva la situazione per i pagamenti, con solo il 28% delle aziende che rileva un ritardo negli stessi. Aumenta, raggiungendo l’88%, il numero di aziende che dichiara una liquidità buona o normale (83% nel terzo trimestre).
PROSPETTIVE PER IL 2021
Restano in area negativa le previsioni per l’inizio del nuovo anno, non indicando uno scarto positivo rispetto al primo trimestre del 2020, che era stato il primo a segnare un’inversione di tendenza dopo 26 trimestri in campo positivo. Le aziende veronesi si aspettano che,rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, nel primo trimestre del 2021 la produzione scenda di -0,94%, gli ordini di –1,37% e l’occupazione resti stabile (-0,2%). Resta stabile la fiducia delle imprese, aumenta il numero di imprenditori che prevede nei prossimi 12 mesi di aumentare gli investimenti o mantenerli stazionari rispetto all’anno scorso (64% nel quarto trimestre rispetto al 56% della rilevazione precedente).
FATTURATO STABILE O IN AUMENTO PER CIRCA LA METÀ DELLE IMPRESE VERONESI
Scende al 49% il numero di imprese di servizi che nel quarto trimestre del 2020 rileva una diminuzione del fatturato, dal 56% del trimestre precedente. Aumentano le aziende che dichiarano una capacità produttiva normale o soddisfacente (64% contro 58%). Migliora l’andamento delle vendite, che aumentano o si mantengono uguali per il 52% delle imprese, diminuiscono per il 48% di esse. Il portafoglio ordini invece resta negativo per circa la metà degli imprenditori (51%). Stabile l’occupazione, che cala per una quota di aziende simile a quella della scorsa rilevazione (28%). Anche gli incassi non registrano grosse variazioni, con il 26% degli imprenditori che dichiara un ritardo nei pagamenti (25% nella rilevazione precedente). Positiva la dinamica degli investimenti, scende fortemente il numero di aziende che prevede nei prossimi 12 mesi di ridurli o azzerarli (26% contro il 45% del trimestre scorso). Migliorano le prospettive per il fatturato, si riduce infatti il numero di aziende che ne prevede una diminuzione (39%).