Marco Michielli presidente di Confturismo Veneto, la maggior organizzazione delle imprese del turismo della nostra Regione, che riunisce le sei federazioni di settore più importanti, come Federalberghi, Faita (campeggi), Fiavet (agenzie di viaggio), Fipe (pubblici esercizi), Fimaa (mediatori e agenti d’affari) e Unionmare, (balneari), per un totale di circa 15mila imprese, è convinto che la ripartenza del Paese non possa che essere trainata dal Turismo.
Così in occasione dell’avvio dei Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo, si dice certo che “questa vetrina mondiale” sarà il grande volano della ripartenza del turismo bellunese, veneto ed italiano: “Finalmente tornano le gare importanti della Regina delle Dolomiti e quando succede, lo abbiamo già visto in passato, ne beneficiano tutti. Ciò detto, non posso non sottolineare la grandissima resilienza dei nostri operatori, che hanno pianto poco nonostante la situazione sia ormai disperata e che si sono comunque fatti trovare pronti per questo importante evento”.
In questo momento del resto, la posta in gioco, per la Montagna ad un passo dal tracollo, è ben chiara a tutti. E proprio per questo stanno resistendo ostinatamente aggrappati alla speranza di un’ormai prossima riapertura degli impianti il 15 febbraio, anche se ancora oggi, ad una settimana dalla data fatidica, non c’è ancora nessuna certezza, trovandoci oltretutto in una fase di transizione molto critica tra un governo dimissionario e uno che ancora non si è formato.
Su quello che potranno portare i Mondiali in termini economici, Michielli dice che “in questo anno disgraziato – alludendo al 2020- l’aver comunque deciso di andare avanti, di non rimandarli, ci porterà lo sguardo del mondo intero e serviranno da volano per la rinascita di Cortina e di tutto il Bellunese, soprattutto nell’ottica di un combinato con le prossime Olimpiadi del 2026. Sarà come ritrovare lo spirito della Grande Olimpiade del 1956. Ora stiamo seminando per le generazioni future. Questo è il vero investimento, altro che cash-back e sussidi vari a pioggia!”.
E qui viene fuori lo spirito critico di chi da mesi si sente preso in giro da un governo che ha continuato a far slittare la riapertura degli impianti per ben cinque volte “ma se Dio vuole, adesso la manfrina è finita, confidiamo nella nomina di Draghi e quindi nella fine di questa indecorosa pantomima. Finalmente avremo un leader credibile, sullo stampo dei grandi statisti del Dopoguerra, come Einaudi”.