Ieri si è tenuta la prima riunione della Consulta della Legalità in Camera di Commercio di Verona: i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, dei consumatori, dei sindacati e dei professionisti, assieme ad Avviso Pubblico hanno concordato il Progetto di Legalità che orienterà l’attività preventiva e formativa contro le infiltrazioni delle mafie nell’economia scaligera.
Il progetto, redatto da Avviso Pubblico – associazione che riunisce gli Amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica – e sostenuto dalla Camera di Commercio, prevede la comunicazione di best practice e informazioni normative, la formazione sulle attività portate avanti dai numerosi organi preposti alla lotta alle mafie e la sensibilizzazione degli imprenditori sul tema. Già 31 Comuni in provincia di Verona vi hanno aderito e Andrea Bissoli è stato designato rappresentante della Camera di Commercio nella Consulta della Legalità.
Secondo i dati presentati da Avviso Pubblico le mafie a Verona e nel Veneto sono “in giacca e cravatta” e presenti da anni, la ‘ndrangheta da almeno 30. Il tema del riciclaggio è sempre più d’attualità, come l’espandersi dell’attività corruttiva nei gangli dell’economia e della Pubblica Amministrazione. Usura e racket soprattutto in tempo di Covid sono tra le attività a maggior tasso di sviluppo. L’agricoltura, lo smaltimento dei rifiuti, l’edilizia e il turismo sono i settori a maggior rischio sul territorio veronese.
Nel primo semestre di quest’anno sono state 845, secondo Bankitalia, le operazioni che possono celare forme di riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e uso di fondi provenienti da attività illecita. Il numero più alto tra le province venete. Sono 5 le aziende confiscate in provincia di Verona e 102 i beni confiscati alle organizzazioni mafiose, tra denaro, beni mobili, immobili e beni aziendali.
“Si tratta di una scommessa importante – ha spiegato Cesare Veneri Segretario Generale della Camera di Commercio – di tutelare le imprese veronesi da tentativi d’infiltrazioni illegali che, anche approfittando del difficile momento economico e della conseguente debolezza delle attività in difficoltà, sembrano offrire soluzioni insperate ai problemi contingenti che, invece, si dimostrano, nella realtà, illusorie e deleterie per l’imprenditore, la sua impresa e l’intero sistema economico. Le attività illegali creano inoltre disequilibri e indebite interferenze che danneggiano la libera concorrenza e l’attività imprenditoriale”.
“Avviso Pubblico ha presentato – ha aggiunto Pier Paolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico – le sue proposte per realizzare una nuova pagina del sito della Camera, un vademecum e un percorso formativo finalizzati a far conoscere il fenomeno mafioso e i modi con i quali esso penetra nel sistema economico-imprenditoriale. Le proposte, molto apprezzate dai presenti, mirano a costruire una rete di legalità organizzata, necessaria per prevenire l’ulteriore espansione delle mafie nel tessuto economico locale, a difendere le imprese e l’economia sana dalle mafie e a fornire strumenti e percorsi che consentano di fare segnalazioni protette e di chiedere aiuto alle autorità preposte”.