La Montagna ha deciso di mobilitarsi contro le serrate e le restrizioni imposte dal governo e per la salvezza del suo tessuto economico, in ginocchio ormai da mesi, per i mancati introiti.
Così venerdì 18 dicembre, alle 18, a Cortina d’Ampezzo, in Corso Italia, si darà vita ad un flash mob che vedrà insieme impiantisti, commercianti, albergatori, ristoratori, baristi, negozianti e diverse categorie di liberi professionisti, che a vario titolo sono stati penalizzati dalla gestione della pandemia.
Saranno rappresentate tutte le località dell’arco alpino, che attraverso lo slogan, “Per noi la Montagna è viva”, cercheranno di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’economia turistica per la Montagna e il suo indotto.
Nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, i manifestanti formeranno una catena umana, ma non potendo tenersi per mano, rimarranno uniti e distanziati, mediante l’aiuto di una corda. Alle 18 in punto, verranno spente tutte le luci di Corso Italia e si accenderanno le fiaccole e altre lucine, che saranno tenute in mano dai partecipanti.
Nell’ultimo mese, nel pieno delle polemiche, tra Stato e Regioni sull’opportunità di aprire gli impianti a Natale, per avviare la stagione sciistica, ne era scaturita quasi una lotta di classe, come se lo sci fosse solo un inutile passatempo per facoltosi nullafacenti, senza considerare tutto il piccolo mondo, inteso proprio come persone, spesso stagionali e non garantite, che sta a monte e a valle dello sci, dalla manutenzione delle piste, degli impianti, ai rifugi, gli alberghi, i ristoranti e i noleggiatori.