“Quest’anno sarà un Natale di grandissima incertezza e fare oggi previsioni è molto complicato”. Michele Bauli, presidente del Gruppo Bauli, non se la sente di azzardare una previsione, parlando con l’Adnkronos, su come andranno le vendite delle centinaia di migliaia di Pandoro e Panettone prodotti e che, oltre ad essere ottimi dolci danno una grande aria di festa sulle tavole degli italiani.
“Oggi ci sono grandi incognite perché nelle regioni attualmente ‘rosse’, ad esempio, non si può uscire dai comuni e non si possono raggiungere i superstore. Uno scenario già vissuto dalla nostra azienda a Pasqua con le uova e le colombe”.
Un certo ottimismo però non abbandona il manager che è anche alla guida di Confindustria Verona: “Il Natale si tende comunque a festeggiarlo, ma al momento non sappiamo come andranno gli ordini anche se immaginiamo che saranno inferiori rispetto all’anno scorso. Insomma si vive alla giornata”.
“Siamo aperti, produciamo e cerchiamo di avere la maggior flessibilità possibile per produrre il giusto e non di più, con un po’ di cautela, dunque, sui prodotti più sicuri” spiega. E anche sotto il profilo occupazionale vige la prudenza: “Abbiamo sviluppato le produzioni in modo da poter utilizzare gli stagionali al meglio e quindi abbiamo dei contratti che possiamo chiudere quando vediamo che gli ordini sono finiti” afferma Michele Bauli.
Il Natale comunque è molto determinante per l’azienda di Castel D’Azzano (Verona). “Gli incassi natalizi con quelli di Pasqua fanno il 40% delle vendite di un anno“. E si cerca di far tesoro dell’esperienza negativa della Pasqua scorsa, quando sugli scaffali non c’era quasi posto per le uova e le colombe perché la gente chiedeva prodotti essenziali come la farina e il lievito, la pasta, e poco altro. “A Pasqua siamo stati tutti colti alla sprovvista, noi industriali e la Gdo; ora stiamo cercando di gestire al meglio gli spazi nei supermercati”.
Fortunatamente sul fronte dell’export per Bauli gli ordini natalizi sono andati bene perché si fanno molto prima e dunque i panettoni sono stati già consegnati, mentre per i prodotti ‘continuativi’ come i biscotti, l’andamento delle vendite è diversificato, a seconda dei lockdown, “nell’est Europa si è fatta fatica mentre nei paesi asiatici, nel Nord America e in Europa occidentale si è venduto normalmente”. La giacenza di magazzino a fine campagna è “sempre un incubo per noi e l’obiettivo di quest’anno è averne il meno possibile” conclude Michele Bauli a capo del grande gruppo alimentare che comprende vari marchi: Bauli, Motta, Alemagna, Bistefani, Doria.