Il nuovo direttore generale della Sanità regionale, Luciano Flor, ha presentato nei giorni scorsi, il suo piano sanitario, con l’obiettivo dichiarato di non voler cambiare, ma semplicemente migliorare “il patrimonio, che non ci rendiamo nemmeno conto di quanto valga”.
Flor ha voluto sottolineare di avere ben chiari gli obiettivi da raggiungere, sia nell’ottica di fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, che per garantire tutte le altre prestazioni. Per ciò che riguarda l’extra-covid, la priorità sarà portare a compimento l’integrazione tra ospedale e territorio, garantendo uniformità di assistenza nell’intera regione.
Per quanto concerne il virus, invece, pur ammettendo la gravità di quello che stiamo affrontando e che nessuno poteva prevedere, Flor ha voluto rassicurare facendo sapere che, al momento, sono stati attivati 620 letti di terapia intensiva e che solo la metà è occupata da pazienti covid. Il Veneto può comunque arrivare a 1016 postazioni di rianimazione, con la possibilità di dirottare il personale delle sale operatorie, verso le terapie intensive e che comunque, per evitare anche quest’ipotesi, si sta continuando ad assumere personale.
In questo quadro, andrà ad inserirsi domani, 27 dicembre, il V-day, in cui partirà la vaccinazione in contemporanea, in tutta Europa, con i vaccini di Pfizer-Biontech, arrivati dal Belgio nella notte, in Italia. Probabilmente, come ha fatto sapere il commissario Domenico Arcuri , non sarà possibile eseguire tutte le 9750 dosi in un solo giorno, ma avendo una scadenza breve, (non possono essere conservate per più di quattro giorni), verranno somministrate entro il 30 dicembre. Poi, dal 28 dicembre, dovrebbero arrivare le 450mila dosi, promesse da Pfizer, da distribuire nei 300 punti stabiliti.
La distribuzione del vaccino sul territorio italiano è stata decisa secondo criteri di priorità, definiti dal Servizio Sanitario Nazionale ed è autorizzata solo per i soggetti che hanno più di 16 anni. Già dopo la prima dose, si avrà una prima immunità.
“Un vaccino di solito costringe il fisico a una risposta immunitaria più potente e immediata, rispetto ad una infezione naturale, per cui dovremmo avere una risposta immunitaria rapidamente”, ha affermato Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano.