Il Covid lungo il suo cammino ha mietuto molte vittime e tra le economie che stanno soffrendo c’è anche quella legata al commercio delle vongole, che a causa della chiusura dei ristoranti, ha visto dimezzata la vendita del prezioso mollusco. E con i locali chiusi ed una domanda minore, i classici canali di distribuzione e i supermercati non riescono a compensare le perdite.
Luigino Marchesini, presidente del Consorzio dei pescatori di Scardovari, delinea un’immagine drammatica di questo 2020 per circa 1500 vongolari del Delta: “L’anno scorso, prima di Natale, avevamo evaso già molti più ordini”. A ciò va aggiunto che i pescatori sono ancora in attesa dei ristori statali e dei fondi per la ricostruzione delle cavane che sono state distrutte dal maltempo nel novembre dello scorso anno.
E per far riprendere il settore forse non basterà la deroga europea per poter pescare vongole più piccole: “La decisione dell’Unione Europea consente alle imprese venete di guardare con maggior fiducia a una possibile ripresa nel prossimo anno, considerato che il comparto sta attraversando un periodo particolarmente difficile dovuto alle diffuse morie occorse negli eventi calamitosi dell’autunno 2018 e del novembre 2019, a cui si aggiunge il drammatico calo della domanda connesso all’emergenza COVID-19. La maggior parte delle vongole adriatiche, infatti, era destinata alle strutture turistico-ricettive della costa veneta”, il commento l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari.