Non c’è accordo nella maggioranza e tra Governo e Regioni sull’utilizzo del green pass e sulla revisione dei parametri del rischio con i quali vengono assegnati i colori delle regioni: le cabine tecniche sono slittate, ma dovrebbe essere confermato il Consiglio dei ministri, che si terrà nelle prossime ore, per approvare il nuovo decreto.
A Draghi non resta che mediare e trovare una sintesi, ma la linea di palazzo Chigi è chiara: bisogna intervenire subito per evitare di trovarsi di fronte all’incubo di nuove chiusure, cosa che tutti scongiurano.
I numeri, d’altronde, sono chiari: una settimana fa l’incremento dei casi in 24 ore è stato di 1.534 mentre ora quel numero è schizzato a 4.259. Le posizioni restano per il momento distanti e il documento della Conferenza delle Regioni lo conferma, anche se il presidente Massimiliano Fedriga parla di proposte elaborate in “un’ottica positiva e di collaborazione istituzionale”.
I presidenti hanno messo nero su bianco la loro richiesta: utilizzare il pass solo “per permettere in sicurezza la ripresa di attività fino ad oggi non consentite o limitate”: eventi sportivi, concerti, discoteche, fiere e congressi. Dunque niente ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine. Posizione che Matteo Salvini appoggia. Di contro c’è chi come il ministro della Salute Roberto Speranza ( ed altri nella maggioranza) spinge per un uso ‘estensivo’ dei certificati.
Il confronto, spiega il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, è andato avanti tutto il giorno: “sono fiduciosa che si trovi un accordo non solo all’interno della maggioranza, ma anche con le Regioni, il green pass serve per incentivare le vaccinazioni e dall’altro evitare possibili nuove chiusure”.
Il principio adottato da Palazzo Chigi sarà quello della gradualità: si lascerà quindi il tempo di vaccinarsi a chi ancora non lo ha fatto, almeno con la prima dose, e al contempo verranno fissate date certe e riferimenti chiari per l’utilizzo del pass. L’ipotesi che si sta facendo strada è dunque quella di partire da subito con l’obbligo del pass per tutta una serie di attività non essenziali e da settembre estenderlo a quelle essenziali.
Già dalla settimana prossima o al più tardi all’inizio di agosto per sedersi nei bar e nei ristoranti al chiuso potrebbe essere necessario avere il pass, ottenibile in questa prima fase con una sola dose (o con il certificato di guarigione o il tampone negativo), mentre nessun obbligo ci sarà per prendere il caffè al bancone. Le due dosi saranno invece necessarie per entrare in discoteca o per prendere treni, aerei e navi a lunga percorrenza.
Per quanto riguarda invece i nuovi parametri si resta in zona bianca se l’occupazione delle terapie intensive non supera il 20% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari non supera il 30%, questa la proposta della Conferenza delle Regioni al governo.