Per chi ha superato l’infezione, il vaccino è più efficace se passa più tempo dal contagio. Può bastare una sola dose anche dopo dieci mesi, a suggerirlo i risultati di uno studio dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in revisione presso la rivista Clinical Microbiology and Infection.
La risposta anticorpale al vaccino a mRNA in chi è stato contagiato da SARS-CoV-2, è più alta se trascorre più tempo dal contagio, soprattutto in chi è giovane, nelle donne e in chi ha avuto i sintomi dell’infezione. La raccomandazione temporale del Ministero della Salute a eseguire una sola dose di vaccino in chi ha avuto Covid-19 non oltre i 6 mesi dall’infezione, trascorsi i quali è prevista una seconda dose, andrebbe quindi riconsiderata.
Si può aspettare di più senza paura che la vaccinazione perda efficacia, anzi sembra accadere proprio il contrario. Lo studio è stato condotto fra gennaio e marzo 2021, quando gli operatori sanitari dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar sono stati sottoposti alla vaccinazione anti-Covid con un preparato a mRNA. Dei 1935 partecipanti, 232 avevano una storia di infezione documentata: proprio in quest’ultimi il titolo anticorpale medio dopo una sola somministrazione di vaccino era significativamente più alto rispetto a quello rilevato in chi non aveva mai contratto il virus e aveva ricevuto due dosi di vaccino.
I dati raccolti dai ricercatori veronesi dimostrano che la seconda dose non è necessaria: “Con sorpresa abbiamo osservato che la risposta anticorpale era tanto più forte quanto più tempo era trascorso dall’infezione, fino a oltre dieci mesi; la risposta è più consistente anche in chi è più giovane, nelle donne e in chi ha avuto un Covid-19 con sintomi”.
“Tutto ciò indica che una singola dose di vaccino a mRNA è comunque sufficiente in chi ha contratto il nuovo Coronavirus indipendentemente dal tempo trascorso dall’infezione – spiega il professore -. Considerando che non possiamo permetterci di sprecare preziose dosi di vaccino il criterio della vaccinazione monodose soltanto entro i 6 mesi dal contagio potrebbe essere rivisto per far sì che chi ha avuto Covid-19 riceva un’unica dose, sempre. L’obiettivo adesso è verificare questi dati in una popolazione che sia stata vaccinata dopo tempi ancora più lunghi dall’infezione, per corroborare ulteriormente l’indicazione”.