Ieri mattina al tribunale di Treviso si è aperta l’udienza preliminare del processo per il crac di Veneto Banca, che dovrà stabilire se procedere per i reati di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto, a carico dello storico ex amministratore delegato, Vincenzo Consoli, unico indagato rimasto nel processo.
All’esterno del Tribunale, nonostante il dispiegamento di forze dell’ordine, che temevano proteste e sit-in, solo poche persone, con grande dignità e compostezza, a rappresentare e ricordare il dramma dei troppi suicidi, furono più di cento e, delle tante famiglie rovinate, che ancora oggi faticano ad arrivare a fine mese, per essersi ritrovate, dalla sera alla mattina con tutti i risparmi azzerati.
Così quando il gup Gianluigi Zulian ha inopinatamente respinto la richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, avanzata dall’avvocato Ermenegildo Costabile, difensore di Consoli, che si era ritrovato positivo al covid, molti hanno tirato un sospiro di sollievo.
Ora, nonostante la decisione di andare avanti, alcuni danno per scontato il rischio di un primo scontro nel processo, perché, come ha fatto sapere il legale di Consoli, “se ci saranno gli elementi, ricorreremo sicuramente”.
Superato il primo sbarramento, dovuto a tutte le nuove norme anti-covid, un centinaio circa di avvocati hanno depositato tutti i documenti per la costituzione di parte civile, dei risparmiatori danneggiati.
L’udienza è iniziata alle 10.30, il giudice Zulian ha subito letto l’ordinanza con cui respingeva la richiesta di rinvio, argomentando che, “in un’udienza fissata solo per la costituzione di parti civili, non è prevista alcuna attività della difesa”.
Completata la prima fase, il giudice Zulian ha deciso di revocare la seconda udienza per la costituzione delle parti civili, programmata per sabato prossimo, riconvocando l’udienza preliminare per il 12 dicembre, quando si dovrà decidere delle ammissioni o delle esclusioni delle diverse parti civili.
Ora si tratterà di capire se scatterà il ricorso, perché l’avvocato Costabile ha voluto ribadire che, “secondo noi ci sono i dubbi di legittimità, perché non consentire il rinvio di fronte all’unico difensore che sta male, è irragionevole e irrispettoso dei diritti della difesa”.