“È inquietante che per il processo Veneto Banca ci sia un solo imputato, l’ex amministratore delegato Vincenzo Consoli, definito dal procuratore di Treviso ‘un despota’, così come è inquietante che solo per Veneto Banca sia stata pretesa dalla Procura di Roma l’attribuzione a sè della competenza”, ha detto Giovanni Schiavon, ex presidente del Tribunale di Treviso e già amministratore dell’ex banca popolare veneta prima della messa in liquidazione, ascoltato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche.
“Relativamente alla Banca popolare di Vicenza – ha aggiunto Schiavon – il contesto era identico, con identiche ipotesi di reato, eppure nessuno ha mai eccepito sul fatto che la competenza sulle indagini fosse quella della magistratura di Vicenza. Invece, passivamente e senza discutere, la Procura di Treviso ha mandato tutte le carte a quella romana la quale, affidandosi ad un consulente di parte proveniente da Banca d’Italia, ha realizzato un ‘semilavorato’ con precisi capi d’accusa alla fine trasmesso, dopo tre anni, ancora a Treviso in seguito al pronunciamento di un Gip. Tutto questo fa pensare, e non ci si può poi lamentare – ha concluso – se poi i reati vanno in prescrizione”.
“Secondo me a sbagliare è stato tutto il sistema. Ci sono state manovre maldestre, manovre non lucide e, per quanto riguarda la popolare di Montebelluna, ci sono state vere e proprie prove di bail-in. Secondo me hanno voluto fare una prova di bail-in con la popolare di Montebelluna”, ha detto Giovanni Schiavon.
“Quanto emerso stamane, nella audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, del Dott. Giovanni Schiavon, già presidente del Tribunale di Treviso, in ordine ai crac delle due popolari venete, conferma che Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza sono state vittime sacrificali di politiche europee sbagliate, non adeguatamente contrastate dal governo nazionale e dalle autorità di vigilanza”, a dirlo il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin.
“A pagare il tragico prezzo di questi errori però sono stati i risparmiatori, che hanno visto azzerati i risparmi di una vita intera, ed il tessuto delle piccole e medie imprese venete, che hanno perso le loro banche del territorio”, conclude Zanettin.