I tempi sono molto, troppo stretti e infatti quello che temono gli avvocati è che il processo sia destinato a morire ancor prima di partire. La spettro della prescrizione, a metà ottobre 2021, preoccupa al punto tale che pare che nelle chat di comunicazione tra i legali, si inviti esplicitamente ad evitare di fare interventi o di citare testimoni non strettamente necessari, per non appesantire il processo, facilitandone così la prescrizione.
Il giudice ammette le parti civili per tutti i reati. Gli avvocati di parte civile chiamano in causa Banca Intesa per pagare i danni. Cerca così di prendere forma il processo per il crac di Veneto Banca, al Tribunale di Treviso, che vede come unico imputato Vincenzo Consoli, per i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza.
Giorni fa, si è svolta la seconda udienza preliminare, davanti al giudice Gianluigi Zulian, che con l’ammissione della costituzione di nuove parti civili, ha fatto salire il numero attorno al migliaio, mentre invece il difensore di Consoli, avvocato Ermenegildo Costabile chiedeva l’esclusione generale di tutti i danneggiati dal reato di ostacolo alla vigilanza e di escludere anche dal processo tutte le parti che avevano già concordato una transazione con la banca, firmando un accordo tombale.
Il Pubblico Ministero, Massimo De Bortoli, si è espresso a favore dell’ammissione di tutte le parti civili e sulla responsabilità civile di Veneto Banca.
Nella prossima udienza, prevista per il 9 gennaio 2021, si dovrà affrontare un’altra questione di rilievo, la richiesta di chiamare in causa, come responsabile civile, Banca Intesa, “la banca che tre anni fa, alla messa in liquidazione di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, aveva preso la polpa dei due istituti, con il decreto liquidazione, che impedì ai soci di fare causa per le azioni azzerate”.
La questione si era già posta all’udienza preliminare di Roma, di due anni fa, dove Intesa era stata chiamata in causa, al contrario di quanto era invece accaduto a Vicenza per BpVi, dove il giudice per le indagini preliminari, Roberto Venditti, aveva rigettato il coinvolgimento di Banca Intesa, come del resto è poi successo anche per l’inchiesta di Veneto banca, al rientro a Treviso. Ora tutto sarà discusso nella prossima udienza di gennaio.