Quanto ci costa fare la guerra. Per la precisione, 1981 miliardi di dollari; qualcosa come 1640 miliardi di euro, milione più, milione meno.
Ad affermarlo è un rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute; che per il 2020, nonostante le conseguenze legate al Covid-19, ha visto una crescita della spesa militare a livello mondiale del 2,6%. Lato grottesco di questo numero, è che sia accaduto in un anno in cui il PIL globale è calato di oltre 4 punti percentuali; in altri termini, complessivamente l’uomo ha preferito spendere in armamenti nonostante si sia impoverito.
Capofila di questa particolare classifica sono sempre, ovviamente, gli Stati Uniti. Che con 778 miliardi di dollari sfiorano il 40% della spesa globale complessiva. Per Washington è il terzo anno consecutivo di crescita della spesa in armamenti; dopo sette anni di riduzioni.
Dietro l’America, il vuoto. La Cina, al secondo posto, ha speso “solo” 252 miliardi di dollari; ma è il 26º anno consecutivo che aumenta la propria spesa militare. Un record, da quando esiste il rapporto.
La medaglia di bronzo spetta all’altro gigante asiatico, l’India: 72,9 miliardi di dollari. Al quarto posto la Russia, principale rivale strategico di Washington; che con 61,7 miliardi è cresciuta per il secondo anno di fila. Dietro troviamo poi il Regno Unito (59,2), la Germania (52,8), il Giappone (49,1) e la Francia.
In generale, molti Paesi NATO hanno visto aumentare la propria spesa militare; così come, complessivamente, l’Asia e l’Africa sub-sahariana. In calo invece i numeri dell’America Latina.
E l’Italia? Con oltre 28 miliardi di dollari spesi nel 2020 è ultima, come da centenaria tradizione, tra le grandi potenze. In crescita però di circa 1 miliardo e mezzo, rispetto ai dati del 2019.
Federico Kapnist