Da ieri si sono susseguite molteplici voci, e alla fine questa mattina, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunicato ai ministri la decisione di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. Un CdM che, dalle voci che provengono dall’interno del palazzo, si è chiuso con gli applausi dei ministri a Conte. “Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”, avrebbe detto il premier.
I capi delegazione del M5s Alfonso Bonafede, del Pd Dario Franceschini e di Leu Roberto Speranza avrebbero ribadito in Consiglio dei ministri il loro sostegno a Giuseppe Conte, ma la maggioranza, in particolare al Senato resta ancora lontana, soprattutto in vista di un Conte ter, e pare quindi necessario allargarla ai “responsabili” e ai centristi.
Il governo ha affrontato la pandemia e una delle fasi più difficili della storia repubblicana “al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche – avrebbe detto, Dario Franceschini in Cdm -. Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”.
“Credo che il Pd abbia dimostrato di essere un partito di grandissima respnsabilità – così la vicepresidente del Pd Deborah Serracchiani allo speciale Tg1 -, il Pd è unito e c’è bisgno di essere un punto fermo in un percorso strettissimo e complicato. Abbiamo bisogno di rilanciare l’azione di governo e lo abbiamo detto anche prima di questa crisi che è incomprensibile. Il punto imprescindibile è Conte e bisogna allargare e rilanciare l’azione di governo”.
Già da domani pomeriggio il presidente Mattarella dovrebbe dare il via alle consultazioni con i rappresentanti delle forze politiche per capire se ci potrà essere la possibilità di affidare un nuovo incarico a Conte, ma non al buio, devono esserci infatti le condizioni, altrimenti si procederà con un governo di larghe intese o istituzionale. Critiche le opposizioni, in particolare Lega e Fratelli d’Italia, che continuano a spingere per delle nuove elezioni.