Lunedì è in programma uno sciopero di otto ore alla «Ideal Standard» (500 dipendenti) di Trichiana. Secondo i sindacati, c’è il rischio che la società, multinazionale nel settore dei sanitari e delle rubinetterie, porti all’estero parte della produzione locale, danneggiando la fragile economia del territorio. Da settimane quindi i rappresentanti dei lavoratori si sono mobilitati per scongiurare il peggio. E ieri è stato inaugurato un presidio permanente di fronte allo stabilimento.
Questa è la seconda azienda del Bellunese in difficoltà, l’altra è «Acc»: mesi fa la fabbrica di compressori per frigoriferi, ormai senza liquidità, aveva chiesto a un pool di banche un prestito di oltre 12 milioni di euro. Gli istituti di credito si erano detti disposti a concedere il prestito, ma avevano subordinato il finanziamento all’ok dell’Ue all’aiuto di Stato, e la Commissione aveva fermato tutto.
A Mel nessuno crede più che l’Europa possa risolvere i problemi dell’azienda, mentre intanto continuano le trattative bilaterali tra l’Acc da una parte e i singoli fornitori e clienti dall’altra, che forse potrebbero davvero risolvere questa difficile situazione. Si cerca una quadra finanziaria per tre mesi, dopo sarà operativo l’articolo 37 del decreto «Sostegni» che istituisce un fondo proprio per aziende nella situazione dell’«Acc».