Il Covid non ha risparmiato nemmeno il settore crocieristico, che entro la fine dell’anno potrebbe arrivare a perdere oltre 1 miliardo di euro, inoltre saranno solo 800mila i passeggeri movimentati nei porti nazionali, con un tracollo del 93,5% rispetto al 2019.
A comunicare i dati è Risposte Turismo attraverso le stime dell’Italian cruise watch 2020. Considerando la classifica dei porti crocieristici, al primo posto ci sarà Civitavecchia con 224.000 passeggeri movimentati (-91,56% sul 2019), seguita da Genova e Palermo rispettivamente con 155.000 passeggeri movimentati (-88,51%) e 100.000 passeggeri movimentati (-80%). In quarta e quinta posizione altri due porti liguri: Savona (90mila passeggeri attesi a fine anno, -86,56%) e La Spezia (64mila, -89,36%).
Enorme il tracollo di Venezia che, secondo le stime, passerà dal secondo posto del 2019 al 12º atteso a fine 2020, con una contrazione del -99,67% per quanto riguarda i passeggeri movimentati (5.237), per effetto principalmente della riorganizzazione degli itinerari crocieristici nell’area adriatica avvenuta da agosto in avanti a causa dell’impossibilità di attivare gli scali in alcuni paesi dell’Adriatico.
Dato ancora più drammatico è che la perdita stimata di 1 miliardo si riferisce solo ai passeggeri e non a tutto l’indotto che le crociere attivano attorno a loro. Nello studio però si intravede un leggere ottimismo, dato che sono attesi oltre 510 milioni di euro di nuovi investimenti nel triennio 2021 – 2023 nei porti crocieristici da Nord a Sud del Paese e ci sono 44 nuove navi ordinate a vari cantieri in Italia.
Infine per quanto riguarda Venezia va segnalata la partenza di un lavoro strategico per il porto della città: “Oggi finalmente arriva l’ultimo via libera nell’iter autorizzativo all’escavo del canale Malamocco Marghera, la principale arteria di comunicazione del porto veneziano, che potrà così essere liberato da circa 650 mila metri cubi di sedimenti, invertendo il naturale processo di interramento che rischiava di minare in modo irreparabile la competitività del nostro scalo – spiega Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale -. Un lavoro frutto di un’efficace collaborazione dell’AdSP a livello locale con il Provveditorato e con la Capitaneria, e a livello centrale con il Ministero e la sua struttura tecnica. Quella di oggi è un’ottima notizia per tutta la comunità portuale veneta che conta 1300 aziende insediate e oltre 21 mila addetti e per tutta l’industria manifatturiera della nostra regione che necessita di porti efficienti per rifornirsi di materie prime e sostenere l’export. Ci auguriamo che d’ora in poi le operazioni di escavo dei canali portuali possano tornare ad essere un’attività manutentiva ciclica e ordinaria così come previsto dalla legge”.