Ennesimo colpo di scena per il Consorzio Venezia Nuova: il commissario liquidatore Massimo Miani, attraverso una lettera inviata via Pec martedì, ha chiesto i soldi alle imprese che li avanzano: “Lo scrivente commissario liquidatore intima le società consorziate di mettere a disposizione i mezzi finanziari necessari al funzionamento del Consorzio Venezia Nuova in proporzione alle rispettive quote di partecipazione”.
La lettera con la quale Miani ha chiesto ben 58 milioni di euro, ossia la somma dei passivi di bilancio, accumulati tra il 2014 e il 2019, ha fatto infuriare le diverse imprese consorziate, molte delle quali già in crisi e in procedura concorsuale, che da mesi stanno reclamando il pagamento dei progetti e dei lavori già svolti, per una cifra che si aggira attorno ai 20 milioni.
Per oggi è stata convocata una conferenza stampa di LegaCoop e Ance, che già si preannuncia infuocata, anche in considerazione del fatto che pare proprio che il commissario sia intenzionato nel caso in cui ce ne fosse bisogno ad arrivare anche alle vie legali: “Si fa presente che per la regolare prosecuzione, in condizioni di equilibrio economico-finanziario, delle attività del Consorzio, si rende urgente la disponibilità delle risorse richieste. Mi appresto pertanto ad esercitare tutte le iniziative a tutela delle ragioni di credito del Cvn conseguenti ai mancati pagamenti”.
Miani ha già predisposto una tabella, nella quale la richiesta è suddivisa per le quote delle varie imprese consorziate e, dove tra le cosiddette “grandi”, svetta High Tide, ovvero Condotte, che da sola dovrebbe pagare la cifra di 17,2 milioni.
Pare che il commissario Miani abbia deciso di tutelarsi in questo modo, dopo aver preso atto di non riuscire ad avere accesso al “tesoretto” di quasi 538 milioni, “recuperati dagli interessi non pagati sui mutui per il Mose nel corso degli anni”. Miani infatti contava che almeno una parte della cifra potesse arrivare direttamente al Cvn, per andare a coprire parte del “buco”, che ormai sfiora i 200 milioni. Sembra invece che il Cipe nei prossimi giorni assegnerà i soldi recuperati al Provveditorato, che sarà vincolato a spenderli solo per nuovi lavori.
In difesa delle imprese che ovviamente non l’hanno presa molto bene, è scesa in campo la deputata di Italia Viva, Sara Moretto, che avendo già annunciato un’interrogazione, ha dichiarato: “Le imprese del Consorzio stanno vivendo una situazione paradossale e vergognosa, perché da un lato attendono da mesi i pagamenti e, dall’altro, proprio quando sembrava che i soldi stessero per arrivare, il commissario chiede loro di compartecipare alle spese per la sopravvivenza del Consorzio stesso. A questo punto serve una regia politica perché ci sono in ballo 70 imprese e 1500 lavoratori”.