Cominciano oggi ufficialmente i primi corsi dell’Università degli Studi di Padova: un avvio un po’ in sordina, perché la maggior parte delle lezioni partirà lunedì 28 settembre. Rimane l’incognita studenti: torneranno tutti, sono oltre 50.000, a studiare sui banchi universitari o preferiranno la didattica a distanza?
Il Consiglio di amministrazione dell’ Università ha autorizzato nei giorni scorsi la spesa di quasi un milione di euro per acquisire 1.938 spazi, in altre strutture, tra le quali la Fiera e la multisala MPX, per dare a tutti la possibilità di lezioni in presenza, nel rispetto delle norme di distanziamento.
Per il primo periodo, finché tutto non sarà definito, la didattica sarà mista, “in modalità blended”, erogata sia in presenza che online, ma l’obiettivo del Rettore, Rosario Rizzuto, come da lui dichiarato durante un webinar con gli studenti, è di riportare nelle aule entro ottobre, almeno 40.000 ragazzi, perché, “l’Università deve tornare ad essere un luogo di persone, di contatti e di interazioni”.
È stato anche elaborato un documento molto dettagliato con le principali norme anti-covid, per garantire la massima sicurezza.
Il ritorno degli studenti sarà importante anche per rimettere in moto tutto l’indotto, che è venuto a mancare alla città con l’inizio della pandemia, a partire dai molti locali, in particolare quelli della zona del Portello, ad alto tasso universitario, che hanno registrato un calo del fatturato che si aggira attorno all’80%.
Problema analogo anche per chi affittava camere o appartamenti, infatti è stata registrata un’impennata dell’offerta del 180%.