Dal 2 novembre 2000 i nostri cieli sono solcati da una nuova “stella” visibile anche ad occhio nudo: la Stazione Spaziale Internazionale. È da sempre considerata come l’opera ingegneristica più ardita che l’uomo abbia mai concepito dai tempi delle piramidi egizie. Un posto di lavoro unico al Mondo (anzi al di fuori del Mondo) dove, utilizzando lo stato di microgravità meglio conosciuta come assenza di peso, si possono fare esperimenti altrimenti impossibili. Dall’orbita a circa 400 km di quota si studiano, tra le altre cose, la fisiologia umana, la biologia, si osservano la Terra e l’Universo lontano.
Pochi lo sanno, ma la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), parla italiano, infatti oltre il 40% della ISS è costruita dai laboratori italiani. Degna di menzione è la famosa cupola, prodotta dalla Thales di Torino che altro non è che la grande finestra panoramica di cui possono godere gli astronauti presenti sulla Stazione Spaziale. Da questa cupola gli astronauti possono osservare le 16 albe e i 16 tramonti che avvengono nella 24 ore di attività della ISS.
La Stazione Spaziale Internazionale è il più grande esempio di collaborazione internazionale. Coinvolge 5 tra le più grandi agenzie spaziali del mondo: l’americana NASA, la russa ROSCOSMOS, l’europea ESA (di cui l’ASI è il terzo contributore, primo per il volo umano), la giapponese JAXA e la canadese CSA. A bordo si sono susseguiti 241 astronauti di 19 diverse nazionalità e tra loro anche cinque dei nostri sette astronauti che dal 1992 a oggi hanno viaggiato nello spazio per un totale di 10 missioni: Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano, che è stato anche comandante di missione e Samantha Cristoforetti.
La ISS è il più grande oggetto costruito dall’uomo ad orbitare a circa 26.000 km/h intorno alla Terra. Grazie ad essa “abitiamo” ininterrottamente lo spazio dal 2000. Ora le agenzie spaziali si sono date un altro importante obbiettivo: mettere in orbita lunare nel 2024 la nuova Stazione Spaziale Gateway che sarà il trampolino di lancio per le missioni su Marte e per nuove missioni umane sulla superficie lunare.
Grandi sfide ci attendono, dobbiamo essere pronti a coglierle.
Massimo De Caro