Anche il Tribunale di Treviso, come già altri in Veneto, è quasi all’emergenza.
Il Procuratore Capo del Tribunale di Treviso, Michele Dalla Costa, che, dopo otto anni, sta lasciando per andare in pensione, facendo un bilancio della sua esperienza, esprime sicuramente delle soddisfazioni per le grandi inchieste come Ca’ della Robinia, Compiano e Veneto Banca, ma lamenta anche molte difficoltà.
In particolare gli organici, carenti di magistrati, polizia giudiziaria e personale amministrativo, che non sono stati rinforzati da Roma, neanche quando alla Procura di Treviso è ritornata la maxi inchiesta del fallimento di Veneto Banca.
L’unico vero contributo importante, in questa situazione di difficoltà, è stato quello del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Treviso.
Dalla Costa lamenta in particolare la carenza di cancellieri e di dirigenti che mandano avanti gli uffici, ma anche quella di un procuratore aggiunto, che avrebbe permesso di individuare particolari tipologie di reati sommersi, tra i quali per esempio, gli incendi colposi, che troppo spesso vengono liquidati come fatti accidentali. E poi tutti i reati contro la pubblica amministrazione
E, anche per la sua sostituzione, l’apertura del bando è partita con notevole ritardo, dopo essere stata più volte sollecitata, così si profila un periodo di reggenza, che ricadrà sul procuratore Massimo De Bortoli, già impegnato su più fronti, tra i quali, proprio Veneto Banca