De’Longhi ha annunciato ieri l’acquisizione dell’americana Capital Brands, azienda californiana specializzata nella produzione di “blenders”, la versione evoluta dei vecchi frullatori, molto in voga negli Stati Uniti. Il costo dell’operazione è stato fissato a 420 milioni di dollari. L’integrazione della società di Los Angeles, consentirà al colosso trevigiano di portare i ricavi del mercato americano, del prossimo anno, a oltre 500 milioni di dollari. In questo modo, il Nord America diventerà la prima area di business.
Nei ricavi 2019, di De’Longhi, il segmento principale è stato quello del Caffè, al 50%, seguito da quello di Cottura e Preparazione Cibi, al 29%, Confort, all’11%, Pulizia e Stiro, al 5% e un altro 5% di vari altri piccoli elettrodomestici.
Quindi, molto probabilmente, l’operazione è stata concepita con l’idea di andare a recuperare una fetta di mercato, quella appunto della preparazione cibi, che ha ancora molto da dire, come è stato dimostrato anche durante il periodo di lockdown, quando le persone costrette tra le mura domestiche, hanno trascorso gran parte del loro tempo in cucina, a fare pane, dolci e pasta fresca e, che permetterà a De’Longhi di rafforzare la leadership nel settore della preparazione dei cibi.
Come ha voluto sottolineare il neo-amministratore delegato Massimo Garavaglia, “questa acquisizione è perfetta per il nostro gruppo e in linea con gli obiettivi di espansione geografica e di crescita per linee esterne. Inoltre andiamo ad aggiungere un marchio giovane e dinamico al nostro portafoglio, ampliando la gamma di prodotti, con una presenza importante nel segmento dei frullatori e aumentiamo la nostra penetrazione in un mercato in espansione e strategicamente importante come gli Stati Uniti”.
Inoltre l’operazione ha chiarito le ragioni che stanno alla base dell’annunciata emissione di una seconda tranche di un prestito obbligazionario ventennale, da 150 milioni di euro, già in gran parte prenotato da investitori americani. D’altronde, i primi nove mesi del 2020, proprio a causa della pandemia, si sono rivelati straordinariamente interessanti, per tutti i piccoli elettrodomestici, al punto che De’Longhi ha registrato un aumento del fatturato del 13%.
Le prospettive per la fine dell’anno sono di chiudere con un aumento del fatturato tra l’8% e il 9%, su quello del 2019, che era stato di 2,1 miliardi.