Non è vero che a Natale sono tutti più buoni e lo sanno bene al Senato quando ieri è esplosa la tensione in aula per le nuove norme che cestinano quelle di Salvini sull’immigrazione. Ecco come sono andate le cose: il ministro D’Incà annuncia che sul nuovo decreto sicurezza sarà posta la fiducia e al Senato scoppia la bagarre. I leghisti lo circondano togliendogli di mano il microfono e impedendogli di parlare.
Il Pd parla subito di “un vile atto di squadrismo”, tollerato dal presidente di turno, Ignazio La Russa che alla fine però sospende la seduta. I tempi per approvare il decreto sicurezza sono stretti, ma la Lega ha detto che farà “l’inverosimile” pur di bloccarne l’approvazione definitiva e a questo scopo sono stati infatti presentati oltre 13 mila emendamenti, oltre a circa un centinaio da Forza Italia e 150 da Fratelli d’Italia. Si è andati avanti tra sospensioni e proteste e alla fine, dopo l’ennesima occupazione, la presidente Elisabetta Casellati ha convocato la conferenza dei capigruppi per stabilire le prossime mosse. Se l’ok del Senato non ci sarà entro la mezzanotte di sabato, il nuovo decreto decadrà e si dovrà rimettere mano a tutto daccapo.
Durante la discussione in aula, la senatrice Valeria Valente, una delle relatrici di maggioranza del provvedimento, ha rivendicato le misure del decreto: “È un punto qualificante per l’azione di questo governo – e ha aggiunto -, un successo per quella parte del paese che guarda con fiducia a una politica che vuole governare problemi grandi”. Denuncia la senatrice: “I decreti Salvini creavano il contrario di quello che veniva dichiarato, con un esercito persone in carne e ossa emarginate e sbattute in zone pericolose, spinte a vivere in un limbo che è quello della precarietà. Norme che hanno portato il paese fuori dalle regole internazionali”.
Non si fa attendere la dura replica del leghista Pillon: “La richiesta della fiducia senza discussione è uno sfregio della democrazia. Con questo decreto i richiedenti asilo hanno diritto a tutto quello che era riservato a determinate situazioni di particolare gravità, chiunque venga invece oggi può restare. Torno a dire, avete studiato come funziona il fenomeno immigrazione? Io l’ho studiato ed è un fenomeno mostruoso. Fate venire quei poveri ragazzi dall’Africa che vengono costretti a prostituirsi e a spacciare droga per favorire qualche coop rossa! Noi a questo modello non ci stiamo e mi aspetto che dalla maggioranza arrivi una proposta seria”.
Quello che risulta aberrante non sono tanto le motivazioni della protesta della Lega, quanto le modalità. In una democrazia si vince argomentando, portando dalla propria parte la maggioranza, presentando piani vincenti e non impedendo lo svolgersi dei lavori in aula o togliendo il microfono a chi parla.
Anche perché oggi i giornali parlano solo di “bagarre in Senato” e sono pronti a condannare la Lega, mentre del merito della questione e dei provvedimenti non se ne occupa più nessuno e così a perdere ancora una volta sono sono la Democrazia e gli Italiani.
L.M.