Nonostante la pandemia non stia ancora mollando la presa, nel Delta del Po si cerca di guardare avanti, nel tentativo di riorganizzare il territorio per uscire dall’emergenza Covid, attraverso un’alleanza fra la Curia e la Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, tra le forze del lavoro e la rete solidale delle parrocchie.
Il tema è stato affrontato nei giorni scorsi dal vescovo Adriano Tessarollo della Diocesi di Chioggia, sotto la quale rientra parte del Basso Polesine e, i vertici territoriali della Cisl. Il Delta del Po, che è stato messo a dura prova dalla pandemia, con i tanti morti a causa del virus, arrivava già da anni difficili per questioni legate alla crisi economica e per altre legate all’ambiente, per un utilizzo del territorio troppo spesso poco consapevole.
Quello che si cerca di fare ora è di invertire la rotta, progettando una ripresa economica fattiva, puntando per esempio sul Turismo, per il quale c’è ancora molto da fare anche in considerazione delle tante peculiarità e specificità di interesse paesaggistico, ma anche sulle importanti realtà economiche, con la presenza di zone dedicate alla pesca, alla piscicoltura e all’acquacoltura, con l’importante distretto ittico di Rovigo, istituito nel 2003 e poi ancora la caccia, la pesca, le attività artigianali, la cantieristica e l’agricoltura.
Come ha voluto sottolineare Monsignor Tessarollo, l’intento è quello di fare gioco di squadra per uno sviluppo sostenibile, con una grande attenzione al mondo del lavoro. In questo momento infatti i timori maggiori sono legati alla revoca del blocco dei licenziamenti, per il momento congelati fino al prossimo 31 marzo, in mancanza di ammortizzatori sociali adeguati e di politiche attive per il reinserimento.
Da parte sindacale, l’auspicio è che le misure di salvaguardia possano essere mantenute. Nel frattempo si sta cercando per quanto possibile di accelerare con le vaccinazioni e in parallelo di aumentare il lavoro di tracciamento dei contagi, anche con il progetto regionale delle “scuole sentinella”.