Leopoldo Destro, elettro il 30 ottobre scorso, primo presidente di Assindustria Venetocentro, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, sui temi caldi dell’attualità, nel rapporto tra Stato e imprese.
E, nel momento un cui non si fa che parlare di “guerra delle Alpi”, era inevitabile partire dalla questione più scontata, quella relativa alla possibilità di salvare la stagione turistica invernale, trovando un giusto equilibrio tra la salute dei cittadini e quella delle imprese del settore e del loro indotto. Secondo Destro, con i protocolli di sicurezza presentati dalle Regioni, si potrebbe tentare.
Per quanto concerne la Manovra, da 38 miliardi di euro, Destro, pur lamentando la mancanza di condivisione e di una visione di più lungo periodo, apprezza gli incentivi 4.0, la proroga delle misure su liquidità e ricapitalizzazione delle imprese, oltreché il rinvio di plastic e sugar tax.
Certo è che “la competitività del sistema-Paese va costruita ora, non può venire continuamente rimandata, mi auguro quindi che almeno il progetto nazionale per il Recovery Plan, che ancora non c’è, venga fatto con il coinvolgimento effettivo del mondo industriale”.
Parlando di ristori, dice di vedere segnali positivi per bar e ristoranti, anche se sembra che ci si sia dimenticati del mondo che sta dietro, quello dei produttori di cibo e vino, dei quali bisognerà tener conto.
Parlando poi di blocco dei licenziamenti e cassa integrazione, Destro ha sottolineato, “abbiamo dato l’ok alla cassa covid senza aggravi di costi per le imprese. In questo momento alcune aziende vivono come sotto analgesico e, a breve può aiutare, ma bisogna capire cosa succederà dopo, in primavera. Alcune aziende avrebbero bisogno di riorganizzarsi e ora non possono farlo e ciò le renderà più deboli alla ripartenza. Nei prossimi giorni incontrerò i sindacati: serve un gioco di squadra sulle politiche attive per gestire il cambiamento”. Il presidente si dice poi soddisfatto di come stanno lavorando Zaia e la Regione in generale.
Per le infrastrutture regionali, Tav, Metropolitana di superficie e Alemagna, il momento è d’oro e devono essere assolutamente completate.
Non poteva poi mancare una domanda sull’innovazione, su cui Destro ha puntato sin dall’inizio, per rendere il territorio tra Padova e Treviso fortemente attrattivo per investitori e giovani. Si sta pensando ad un vero e proprio polo dell’innovazione nel cuore di Padova, “incardinato sul Competence center, in cui concentrare le strutture di ricerca e formazione 4.0, al servizio dell’innovazione d’impresa”.
Parlando della sua nuova squadra, ha detto di aver scelto gli imprenditori leader nei loro settori, perché possano indicare un modello di azienda. “Sarà importante pensare alle aziende che dovremo avere nel prossimo futuro, con obiettivi chiari: il nodo della digitalizzazione, perché le macchine da sole non bastano, ci vuole anche la formazione del personale. Il tema della filiere, trasversale tra manifatturiero e servizi, nelle catene del valore. E, poi il capitale umano, questione centrale, con una sinergia tra scuola e impresa, un vero e proprio patto generazionale”.