Le poche parole della dichiarazione rilasciata dal sindaco di Occhiobello, Sondra Coizzi, sull’epilogo della vicenda Outlet, racchiudono tutto lo sconforto e la tristezza per l’ennesimo fallimento di un’attività: “Mi rammarico ogni volta che l’economia del nostro territorio subisce un contraccolpo, per tutte le conseguenze occupazionali e sociali che ciò comporta”.
Il Tribunale fallimentare di Rovigo ha decretato il fallimento di Costruzioni Generali Italia Srl e di Occhiobello Outlet Village Srl, con oltre 51 milioni di esposizione debitoria, dei quali 36 nei confronti delle banche. “L’attivo patrimoniale di 50 milioni non è di immediato realizzo perché composto all’80% da immobili per un valore di 40 milioni”, ha scritto nella sentenza il collegio giudicante.
L’Occhiobello Outlet Village era stato inaugurato solo nel 2017, dopo oltre un decennio di gestazione, trascorso a suon di ricorsi al Tar di una buona parte delle associazioni di categoria del Rodigino e del Ferrarese che ne osteggiavano, in tutti i modi, l’apertura.
Già all’epoca dell’inaugurazione, su un’area edificata di 12 mila metri quadri, con 78 spazi commerciali, erano aperti solo una ventina di negozi, ma allora, si sperava di riuscire a fare decollare il tutto attraverso l’arrivo di grandi marchi e griffe. Invece purtroppo la situazione è andata peggiorando, con un calo sistematico dei negozi.
Così nel luglio del 2018, arrivarono le prime avvisaglie, col deposito di richiesta di concordato prenotativo, al tribunale fallimentare rodigino. Introdotta dal Governo Letta, nel 2013, la richiesta di procedura prevede che l’azienda si riservi di presentare l’effettiva proposta di concordato, entro un termine fissato dal giudice e, siccome il termine non era stato rispettato, nel marzo 2019 era arrivata la rinuncia al concordato prenotativo.
Poi nei mesi scorsi, la situazione è precipitata quando un’azienda creditrice di Rovigo, la Tecnofire, ha presentato istanza di fallimento.
Il sindaco Coizzi pur esprimendo il suo rammarico per la vicenda, si augura che ora si possa ripartire attraverso gli investitori che si stanno avvicinando, dimostrando interesse per la struttura immobiliare, che conserva comunque un grande potenziale per la sua collocazione strategica.