“Saremo zona arancione”, lo ha annunciato ieri il presidente del Veneto, Luca Zaia, anticipando i contenuti dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che entrerà in vigore dopo i tre giorni di area rossa nazionale previsti per il 3/4/5 aprile, adesso si dovrà decidere se sarà martedì o mercoledì.
Un risultato, quello della parziale riapertura, che si è ottenuto grazie a “una flessione tendenziale delle curve” del contagio. “La luce in fondo al tunnel si vede – dice il presidente -. Le fasce d’età più colpite non sono più quelle ultra 80 e 70 anni, ma dai 45 ai 64, così per le mortalità. Il che significa che dove abbiamo vaccinato l’infezione non c’è più. Abbiamo subìto 3-4 ondate di Covid, ma non abbiamo lasciato nessuno a terra, si è vista la differenza di una sanità che funziona”.
Con il passaggio alla zona arancione, ripartirà in presenza anche l’attività scolastica, per cui da mercoledì 7 riapriranno tutte le scuole dall’infanzia fino alle medie, e le superiori al 50% in presenza. “Questo – ha aggiunto Zaia – fino al 30 aprile quando scade il decreto legge, dopodiché speriamo di tornare al 100%”. Possibile riapertura per i locali a pranzo e per parrucchieri ed estetiste.
Resta qualche problema sul fronte delle vaccinazioni, anche se sta andando a regime il nuovo sistema di prenotazioni unico via web, e le forniture stanno ripartendo. “Il portale per le prenotazioni funziona, adesso avremo ancora ‘turbolenze in volo’ ma a regime accadrà che tutti andremo alla prenotazione online, soprattutto con le farmacie e con chi si mette a disposizione, dal volontariato ai comuni. Il numero verde funziona, amplieremo le linee, abbiamo superato il caos di ieri quando tutti chiamavano per avere informazioni”, dice Zaia.