In tutta Italia aumentano i casi di studenti positivi e cresce quindi il numero delle classi che sono costrette a ricorrere alla didattica a distanza. Al momento sono un centinaio le classi in dad in Italia “ma ritengo siano destinate ad aumentare”, dice il presidente di Anp Roma, Mario Rusconi.
Proprio per ridurre quarantene e didattica a distanza c’è chi pensa a ‘micro bolle’ per i ragazzi delle scuole sul modello tedesco, ricalcando quanto già avviene sugli aerei nei casi nei casi cui vengano scoperte positività, ovvero limitare l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene colpito dal virus ma esperti ed epidemiologi su questo punto si dicono divisi.
Il Comitato Priorità alla scuola, intanto, torna a mobilitarsi il prossimo 20 settembre in tutta Italia “perché il Governo non ha proposto nessuna soluzione concreta alle carenze strutturali che affliggono la scuola da decenni, ma che sono state e saranno le principali responsabili nell’impedire un’adeguata gestione dell’emergenza sanitaria”. L’anno scolastico, fanno notare i sostenitori del Comitato, non è cominciato bene: orari provvisori, tempo scuola incompleto, cattedre vacanti, ATA insufficienti.
Problemi legati anche anche all’organizzazione dei trasporti, con il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini che assicura che “ci sono criticità specifiche ma non sistemiche, soprattutto nelle grandi città è stato fatto un passo avanti notevole rispetto all’anno scorso”.
Infine l’Ocse ha confermato che in Italia si spende poco per l’istruzione, notando però che negli anni del Covid, in particolare relativamente agli esercizi finanziari 2020 e 2021, l’Italia ha registrato un aumento di bilancio a favore dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado.