“Oggi è una giornata di tristezza e di speranza: vorrei che mi sentiste vicino, nella tristezza e nella speranza. Lo Stato c’è e ci sarà”. Sono parole asciutte quelle del premier Draghi intervenuto a Bergamo in occasione della ‘Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia da coronavirus’. “Siamo qui per celebrare il ricordo perché la memoria di ciò che è accaduto nella primavera dello scorso anno non si appanni”.
Ad accogliere il premier a Bergamo, il sindaco Giorgio Gori, il vescovo Francesco Beschi, il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, il prefetto Enrico Ricci, il direttore generale dell’Ats Bergamo Maurizio Giupponi, la direttrice dell’ospedale Giovanni XXIII Maria Beatrice Stasi, un’infermiera e un medico di base.
Gori ha spiegato che a causa della pandemia si contano “670 morti solo nella città di Bergamo” e ha sottolineato: questa è “una giornata che ci avvicina a chi non è con noi”. Poi ha illustrato il progetto del bosco della memoria, “simbolo di speranza” dopo che Bergamo è stata la città “simbolo della tragedia” nella prima ondata. Elena Carletti, presidente dell’associazione Comuni virtuosi, ha poi aggiunto: “Portiamo l’abbraccio vero, forte, non rituale, di tutto il Paese, che oggi si stringe qui, nella città che per prima ha conosciuto il trauma più profondo”.
La giornata del premier nella città di Bergamo è iniziata con la deposizione di una corona di fiori al Cimitero monumentale, poi l’inaugurazione del Bosco della memoria. Su tutti gli edifici pubblici bandiere a mezz’asta. Il dolore si vede nei volti stanchi, ma come ha detto Draghi l’Italia vuole ripartire.
“Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti più uniti”, ha detto Draghi che si è rivolto direttamente ai Bergamaschi: “Avete vissuto giorni terribili, sono tante le immagini di questa tragedia ma una è indelebile, la colonna di carri militari carichi di bare”.
“Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette – ha poi aggiunto – solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato”. Per il premier tutta la comunità bergamasca “ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese“.

Draghi è anche intervenuto sulla questione vaccini – l’Ema sarebbe intervenuta qualche ora dopo dando il definitivo ok ad AstraZeneca -: “Il governo – e lo sapete bene – è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità. La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale. Nella giornata di oggi, l’Agenzia Europea dei Medicinali darà il suo parere definitivo sulla vicenda. Qualunque sia la sua decisione, la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi”.
Un discorso apprezzato da tutte le forze parlamentari, non una passerella politica, ma un’occasione vera per far sentire che lo Stato può e deve essere vicino ai suoi cittadini, che le difficoltà quando affrontate insieme e con i giusti mezzi si possono superare e che il patrimonio più prezioso dell’Italia sono proprio gli Italiani, resilienti e determinati, capaci di mostrare il meglio proprio nei momenti più bui. Era l’Italia migliore quella che ieri Draghi ha rappresentato. Forte. Unita.
Il bosco della memoria ha trovato spazio al parco della Trucca, dove ieri è stato piantato un Tiglio. Il progetto, con 850 alberi e piante ad organizzare una serie di isole verdi e aree attrezzate, nasce da un’idea dell’associazione dei Comuni virtuosi finanziata dal Comune di Bergamo e dal crowdfunding che da solo ha raccolto finora 110mila euro.
L.M.