La dichiarazione “deve essere accompagnata da politiche di contorno parte delle quali sono state messe in atto nella pandemia, parte delle quali sono politiche fiscali e di bilancio. Io ma anche altri (leader europei ndr) hanno fatto riferimento sia al programma Sure che è un inizio di sussidio alla disoccupazione a livello europeo, un piccolo passo verso la creazione di un mercato comune di lavoro. Ma anche la necessità che certe politiche espansive di bilancio non vengano ritirate troppo presto finché la ripresa non venga consolidata”.
Rispondendo poi alle domande dei giornalisti sui vaccini, brevetti e riaperture ha spiegato: “In Europa dobbiamo continuare ad accelerare le vaccinazioni con trasparenza e in sicurezza aumentando la produzione”. Sulla brevetti aggiunge. “La questione è molto più complessa” liberalizzarli “sia pur temporaneamente non garantisce la produzione dei vaccini che è molto complessa. E poi la produzione deve essere sicura e questo non viene garantito dalla liberalizzazione dei vaccini”.
Che quella sui brevetti “sia una mossa tattica diplomatica degli Stati Uniti per battere la politica internazionale del vaccino di Russia e Cina non lo credo perché i numeri di oggi fan vedere che questa è una cosa per il momento molto buffa. La Russia ha annunziato 750milioni di dosi, finora ne ha consegnate sei. La Cina 600 milioni e ne ha consegnate 40. Non sono avversari tali da impensierire gli Usa”. “La proposta di Biden ha aperto una porta, poi vedremo. C’è chi protegge la sacralità del brevetto e chi è più aperto”, ha detto Draghi.
La posizione di Biden sui brevetti “credo che venga da una constatazione: ci sono milioni di persone che non hanno accesso ai vaccini o per mancanza di distribuzione o per mancanza di denaro, che stanno morendo”. “Ci sono le grandi case farmaceutiche hanno avuto sovvenzioni governative imponenti. Semplicemente si potrebbe dire che ci si aspetta qualcosa in cambio da queste case farmaceutiche”, ha continuato il premier italiano
“Prima di arrivare” alla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini “bisognerebbe fare cose più semplici tipo la rimozione del blocco alle esportazioni che oggi gli Stati Uniti per primi e il Regno Unito continuano a mantenere. È dato di oggi che l’Europa esporta tanto quanto ha dato ai propri suoi cittadini: il 50% della produzione dell’Unione è andata al Canada o a Paesi che bloccano le esportazioni”.
Sulle riaperture infine bisogna “calcolare bene il rischio. I dati sono abbastanza incoraggianti. Se l’andamento dovesse continuare in questa direzione, la cabina di regia procederà ad altre riaperture. È importante essere graduali, anche per capire quali riaperture avranno più effetto sui contagi e quali meno”, ha chiarito il premier Mario Draghi al termine del vertice europeo di Oporto.
“Come credo la maggior parte degli italiani – ha continuato Draghi – voglio riaprire, voglio che le persone tornino a lavorare, a divertirsi, a stare insieme, ma bisogna farlo in sicurezza cioè calcolando bene il rischio“. “Con la ripartenza del turismo bisogna considerare anche che gli aeroporti sono luoghi cui bisogna guardare con molta attenzione, perché sono luoghi dove i contagi possono succedere, quindi bisogna rinforzare i controlli negli aeroporti. Questo non vuol dire chiudere: vuol dire riaprire ma farlo con la testa“.
“Abbiamo chiesto con molta enfasi – ha detto inoltre il premier – che commissione e parlamento Ue procedano con la massima rapidità al certificato verde” per il Covid, “per avere un modello europeo su cui confrontarsi per la misure turistiche. Altrimenti ci sarà molta confusione”.
Intanto la presidente della commissione Europea Ursula Von der Leyen scrive su twitter dicendosi: “Felice di annunciare che la Commissione europea ha appena approvato un contratto per 900 milioni di dosi garantite più 900 milioni di opzioni con Pfizer-BioNTech per il 2021-2023. Seguiranno altri contratti e altre tecnologie per i vaccini”.
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