Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Recovery: sale al 50% la soglia per i subappalti fino al 31 ottobre 2021, poi via i limiti. Imposto “requisito necessario” per le aziende che partecipano alle gare del Recovery l’obbligo di assumere una quota, non inferiore al 30%, di giovani under 36 e donne.
Salta l’estensione del Superbonus agli alberghi, arriva invece una estensione per case di cura, ospedali, poliambulatori ma anche collegi, ospizi e caserme. Per tutti gli atti scaricati attraverso l’Anagrafe tributaria della popolazione residente, non si pagheranno più imposte come il bollo da 16 euro o i diritti di segreteria.
Le misure
È di 68 articoli la bozza del decreto Recovery arrivata al consiglio dei ministri ieri sera. Il testo ingloba le norme sulla governance del Pnrr e quelle sulle Semplificazioni, dall’accelerazione delle procedure di Via al trattamento dei rifiuti. Prevista anche la revisione delle regole sul subappalto con una nuova soglia al 50% e con dettagliate garanzie a favore dei lavoratori e della loro sicurezza. Non compare invece la norma per le 350 assunzioni inserita nelle precedenti versioni del testo.
Subappalti – Sale al 50% – dunque – la soglia per i subappalti fino al 31 ottobre 2021, nella bozza del decreto Recovery in ingresso in Consiglio dei ministri. È quanto si apprende da diverse fonti di governo. Il testo deve essere ancora discusso in Cdm e dunque non si escludono modifiche. Si tratterebbe comunque di una “fase transitoria”. Infatti dal primo novembre 2021 “viene rimosso ogni limite quantitativo al subappalto”, ma “le stazioni appaltanti indicheranno nei documenti di gara le prestazioni o lavorazioni che devono essere eseguite obbligatoriamente a cura dell’aggiudicatario in ragione della loro specificità”, spiegano fonti di governo. Le stazioni dovranno indicare le opere per cui è necessario rafforzare il controllo dei cantieri e garantire una più intensa tutela delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali, a meno che i subappaltatori siano iscritti nell’anagrafe antimafia. Per ora la soglia del subappalto sale ma con particolari garanzie. Il contratto di appalto, si legge nella bozza del Dl Recovery, “non può essere ceduto”, così come l’integrale o “la prevalente” esecuzione dei lavori.
Superbonus – Salta l’estensione del Superbonus agli alberghi, la misura, che compariva nelle ultime bozze del decreto per il Recovery, è stata stralciata dalla bozza in entrata al Consiglio dei ministri e non dovrebbe trovare posto nella versione finale del provvedimento. Arriva invece una estensione a case di cura, ospedali, poliambulatori ma anche collegi, ospizi e caserme.
Assunzioni under 36 e donne – introdotto come “requisito necessario” per le aziende che partecipino alle gare del Recovery plan l’obbligo di assumere una quota, non inferiore al 30%, di giovani under 36 e donne, a proposito della norma sulle clausole per garantire la parità di genere e generazionale negli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, norma proposta dal Pd e inserita dal Ministro Andrea Orlando nel decreto Semplificazioni.
Valutazione impatto ambientale – Con il decreto recovery vengono dimezzati i tempi per la valutazione di impatto ambientale dei progetti del Pnrr, del Fondone complementare e del Piano nazionale energia e clima. Per accelerare le autorizzazioni vengono istituite una apposita commissione tecnica per la Via e una soprintendenza speciale per la tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Certificati digitali – Niente più balzelli sui certificati anagrafici digitali, dallo stato di famiglia al certificato di nascita o di residenza: per tutti gli atti scaricati attraverso l’Anagrafe tributaria della popolazione residente, non si pagheranno più imposte come il bollo da 16 euro o i diritti di segreteria. L’esonero è previsto dalla bozza del decreto Recovery con le semplificazioni e la governance del piano, sul tavolo del Consiglio dei ministri. Nel testo si precisa che i certificati digitali saranno “in ogni caso, senza oneri per il richiedente”.
Gli enti locali “avranno un ruolo di primo piano nella decisiva fase di attuazione e implementazione” del Pnrr. Lo dice il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini sottolineando che “con il governo Draghi emerge una chiara discontinuità, rispetto al precedente governo nei rapporti tra i diversi livelli di governo”. Nel decreto sulla governance e sulle semplificazioni legati al Recovery – aggiunge il ministro – il presidente della Conferenza delle Regioni parteciperà alle sedute della cabina di regia e dei Comitati per la transizione ecologica e digitale ogniqualvolta si tratteranno questioni di interesse regionale”.
Sul decreto Recovery con le semplificazioni e la governance del piano si è raggiunto “un ottimo punto di equilibrio: si tiene insieme l’esigenza profonda di rendere più rapida la pubblica amministrazione, anche in vista della sfida del Recovery, senza però sacrificare diritti fondamentali come quello a un ambiente sano, alla legalità e alla difesa del lavoro”. Così il ministro Andrea Orlando al termine del Cdm: “Sulla questione del subappalto non solo abbiamo difeso un diritto” ma ora ci sono “strumenti migliori”. Nel decreto, Orlando conferma anche che ci saranno “criteri” per la riduzione delle stazioni appaltanti.