Lo aveva detto il sindaco di Verona, Federico Sboarina: “Prima dell’inizio della scuola i cantieri del Filobus saranno chiusi”, ma non è stato così. La scuola è iniziata e la città di Verona, dallo Stadio a Borgo Venezia, è ancora attraversata dai lunghi cantieri della filovia.
Alcuni sono in un tale stato di abbandono che quando piove le buche si riempiono d’acqua e altrove è cresciuta addirittura l’erba.
L’opera è stata a lungo contestata e presenta più di una criticità: dal problema delle “tirache” che pare siano necessarie in alcuni punti per ricaricare il mezzo, alla grandezza dei bus che faranno fatica a passare in alcune strade, fino alla capienza dei mezzi. Inoltre alcuni contestano che il servizio filobus andrà a servire quartieri già coperti, lasciando invece a terra tanti cittadini.
Per opporsi alla realizzazione di questo mezzo, così pensato, si sono costituiti autonomamente diversi comitati “no-filobus”, fatti da cittadini, commercianti e ristoratori, che cercano di spingere l’amministrazione scaligera a ripensare il progetto.
E sembra che il sindaco voglia “rivedere l’opera”, ma ad oggi non si sa in che modo e secondo quale progettualità, e pure da Amt, che si occupa della realizzazione della filovia, tutto tace.