L’economia dell’eurozona ci metterà ancora del tempo per uscire dall’ombra del Covid: secondo i dati l’Europa ritornerà ai livelli pre-pandemia nel 2022. Ne è convinta la Commissione Ue che, ieri 11 febbraio, pubblicando le stime sul Pil si è mostrata cautamente ottimista circa di tempi di ripresa.
Ma non sarà una ripresa uniforme in tutta la regione, quanto più una ripresa a macchia di leopardo. La zona euro dovrebbe crescere nel 2021 e nel 2022 del 3,8%. La Commissione Ue vede “luce alla fine del tunnel” grazie all’avvio dei programmi di vaccinazione che “danno motivo per un cauto ottimismo”, dice Gentiloni che però chiarisce che le previsioni non tengono conto dell’ impatto del Recovery Fund “che potrebbe essere significativo”.
“Questa previsione – ha proseguito il commissario – presuppone che le attuali misure di contenimento rigorose si allenteranno verso la fine del secondo trimestre e poi in modo più marcato nella seconda metà dell’anno, quando dovrebbero essere vaccinati i più vulnerabili e una quota crescente della popolazione adulta”.
“Le prospettive a breve termine per l’economia europea sembrano più deboli di quanto previsto lo scorso autunno, poiché la pandemia ha rafforzato la sua morsa sul continente – si legge nel documento della Commissione -.Tuttavia, la luce è apparsa ora alla fine del tunnel in cui l’economia europea è entrata quasi un anno fa”, scrivono i funzionari Ue.
Al tempo stesso, Bruxelles spera nell’impatto positivo del nuovo Fondo per la Ripresa da 750 miliardi di euro (di cui circa 209 potrebbero andare all’Italia sotto forma di sussidi e prestiti). Il nuovo strumento, che dovrebbe vedere la luce in primavera, potrebbe indurre “una crescita più forte del previsto, dato che i finanziamenti previsti non sono stati ancora incorporati in queste stime”.