Effetto Draghi sulle prenotazioni dei vaccini raddoppiate in poche ore in diverse regioni italiane. “Oggi abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni che va da un +15% a +200% a seconda delle regioni. In Friuli Venezia Giulia abbiamo registrato un +6.000%”, ha detto il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo al Tg5 sottolineando che si sta procedendo con 500mila vaccinazioni al giorno.
“Per vaccinarsi, dalle telefonate ricevute dai call center, registriamo un assalto alla diligenza”, ha confermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, per effetto probabilmente dell’obbligo del Green pass. “Le forniture restano costanti – ha aggiunto – ma il nostro ‘tran tran’ sul livello vaccinale ha visto un impennarsi delle richieste”.
Anche Salvini ha mostrato sui social una foto dopo la somministrazione del vaccino e anche la Meloni ha annunciato che lo farà, ma intanto restano fortemente contrari all’estensione del certificato verde. “Sul Green pass non sono d’accordo – dice Meloni – la considero una misura inefficace, economicida, una misura che uccide la nostra economia. Nasceva da parte dell’Ue per favorire il turismo, applicato alla vita sociale, e in Italia quando non viene applicato negli altri paesi vuol dire far fallire un’altra stagione turistica”.
“Non sono contraria al vaccino – dice ancora la Meloni – ma se mi chiedi di vaccinare mia figlia di 12 anni neanche in catene. Mia madre ha dei problemi e l’ho fatta vaccinare 5 mesi fa ma devi valutare i rischi e secondo me vaccinare un bambino di 12 anni è un errore. Le affermazioni di Draghi – prosegue – sono efficaci ma imprudenti. Draghi ieri ha detto che l’invito a non vaccinarsi è invito a morire. Se sei per l’obbligo vaccinale, abbi il coraggio di farlo”.
Sulla stessa linea Salvini: “C’è qualcuno che ideologicamente odia i giovani, il divertimento e la libera impresa. Se il Green Pass funziona e limita i contagi al ristorante e nelle palestre, non capisco perché si continui a tenere chiuse le discoteche”, ha sottolineato il senatore.
Intanto da Aosta a Ragusa, da Lecce a Pordenone, sono un’ottantina le città italiane che promettono di scendere in piazza, è la galassia negazionista. Una iniziativa lanciata via internet che arriva a quarantotto ore dell’exploit di Torino, dove un “No Paura Day” è arrivato a raccogliere migliaia di persone e a riempire piazza Castello. Risalendo un passo alla volta le catene di Telegram si viene a sapere che la mobilitazione di sabato (l’appuntamento è ovunque alle 17:30) si inserisce, secondo i promotori, in un elenco assai più vasto di manifestazioni chiamato “World wide demonstration”, dal nome di un movimento internazionale che rivendica l’adesione di oltre 180 località sparse in giro per il mondo. La declinazione italiana cade in coincidenza con l’arrivo del Green Pass, su cui naturalmente si concentrano gli strali degli attivisti: il “passaporto schiavitù”, come viene definito. Ma ci sono anche le solite prese di posizione “contro l’obbligo vaccinale, la truffa Covid, la dittatura”.