È stato firmato venerdì 30 aprile il protocollo che dà il via al fondo Fabbricare Salute, un progetto del Raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza che, grazie alla collaborazione operativa della Fondazione di Comunità Vicentina per la Qualità di Vita Onlus, riceverà da medici e dirigenti sanitari dell’Ospedale di Santorso la proposta di progetti da finanziare.
“Non si tratta, però, di sopperire a spese ordinarie che competono ad altri, ma opereremo solo dove il nostro contributo porterà un reale valore aggiunto, ovvero per far arrivare a Santorso strumenti e servizi unici nel territorio. Si tratta di un impegno a fronte di progetti che migliorano nel concreto le prestazioni sanitarie e per questo si finanzieranno singoli progetti sulla base di quando richiedono coloro che eseguono le cure e che verranno seguiti dall’inizio alla fine. Il tutto, ovviamente, sempre in coordinamento con la Direzione Sanitaria”, spiega Pietro Sottoriva, Presidente del Raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza.
È stato quindi creato un fondo vincolato allo sviluppo del sistema socio-sanitario ed ospedaliero dell’Alto Vicentino la cui ratio deriva dall’esperienza avuta durante le prime campagne di raccolta fondi in occasione del primo lockdown che ha visto imprenditori ed aziende rappresentate dal Raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza elargire contributi sul cui utilizzo però non vi è stata la possibilità di indirizzare e verificare l’utilizzo. Il fondo sarà quindi strumento per recuperare efficienza, eccellenza ed immagine del nosocomio di Santorso.
“In questo modo – conclude il Presidente del Raggruppamento – il progetto si propone di raggiungere un doppio obiettivo: migliorare la sanità per una cittadinanza di 180mila abitanti e contribuire rendere il polo di Santorso un centro d’eccellenza confacente ai migliori medici e sanitari che potranno scegliere di venire a svolgere il proprio prestigioso lavoro di cura e ricerca proprio qui. La salute, assieme a istruzione e lavoro, sono i tre pilastri di una società sana che vuole pensare al futuro. Sono se ci sono tutti e tre si potrà avere uno sviluppo importante anche nel mondo dell’impresa, altrimenti l’Alto Vicentino rischierà di perdere terreno, diventando uno degli ultimi vagoni del treno anziché essere, come è oggi, locomotiva”.