Festival del futuro, ieri a Vicenza si è tenuto un appuntamento per discutere di I.A., nuove frontiere del lavoro e prospettive economiche. Al centro del confronto l’innovazione, motore della ripresa, per rispondere alla crisi pandemica. L’evento introduttivo, che è stato trasmesso in streaming, era composto da due keynote e da due panel di discussione.
Gli interventi
Il primo keynote intitolato “Le prospettive economiche e finanziarie in Italia e nel mondo”, tenuto da Emilio Rossi, presidente Econpartners e consulente Oxford Economics. Il secondo, invece, tenuto da Roberto Poli, professore Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università di Trento, era intitolato “Il futuro come guida del presente”.
Passando ai panel, il primo “Innovazione, tecnologia e intelligenza artificiale” è stato moderato da Marino Smiderle, vicecaporedattore Il Giornale di Vicenza e sono intervenuti Alberto Baban, Presidente di VeNetWork, Alberto Mattiello, Director Future Thinking, Salvatore Majorana, Direttore Parco Scientifico e Tecnologico Kilometro Rosso, Marino Quaresimin, docente direttore del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei sistemi industriali Università di Padova, sede di Vicenza, e Norberto Roveri, professore ordinario di Chimica generale all’Università di Bologna e ceo di Bio Eco Active, Chemical Center e Lebsc.
Nel pomeriggio si è svolto il secondo panel, “Nuove frontiere del lavoro: cosa cambierà nel mondo post-Covid”, che ha visto la partecipazione di Arianna Visentini, presidente e fondatrice di Variazioni, Cetti Galante, ad di Intoo, Paolo Iacci dell’Università di Milano, Presidente Aidp Promotion e presidente di Eca, e Filippo Miola, delegato per innovazione e fabbrica 4.0 di Confindustria Vicenza. A moderarlo Roberta Bassan, redattrice Il Giornale di Vicenza.
Covid, credito e impresa
Interessante l’intervento di Luigi Consiglio, presidente di Gea Consulenza, che a margine dell’evento è stato intervistato dall’Ansa: “Nella situazione attuale creata dalla pandemia sanitaria bisogna che tutto il credito all’impresa capisca il proprio ruolo. Di certo il ruolo della finanza, anche quella spicciola, di tutti i giorni, sarà fondamentale per lo sviluppo”.
“Le aziende hanno smesso di produrre – ha aggiunto Consiglio – ma presto ricominceranno a farlo, quindi bisogna dargli credito, magari allungato di un anno, per consentire a tutti di ripartire. Pensiamo in modo strategico e illuminato al credito, ma anche ai negozi che non possono pagare gli affitti, ma che ripartiranno. Se oggi chiediamo a loro indietro i soldi, oggi li facciamo fallire“.
Per quanto riguarda gli effetti del Covid-19 estesi a livello globale Consiglio spiega: “Il fatto che la pandemia sia estesa a tutto il mondo a livello economico paradossalmente è un vantaggio, perché nel momento in cui tutti i nostri concorrenti sono nelle stesse condizioni l’effetto netto è uguale, siamo come prima. In altre parole la crisi non ci sta colpendo in modo selettivo. Noi che non abbiamo mai potuto far conto su materie prime, ma abbiamo imprenditori snelli e veloci – ha concluso – siamo messi meglio degli altri”.