Si è concluso ieri il Festival dell’Innovazione scolastica che ha visto presenti, fra gli altri, il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, e l’assessore regionale Elena Donazzan.
Un festival che, secondo le prime dichiarazioni del ministro, il prossimo anno potrebbe assumere un respiro nazionale. La sfida da vincere però è quella della ripartenza in presenza: “Ritrovare una nuova normalità per una scuola che unisca il Paese e sia strumento di crescita comune”, dice infatti il ministro dell’Istruzione.
“Partendo dalla scuola – continua – si può ricucire il paese”, pur non nascondendo le difficoltà e i problemi legati all’attuale situazione, è stato forte il richiamo del ministro all’unità e al bene comune, con l’esplicito richiamo alla Costituzione.
“Nel Veneto accadono cose entusiasmanti – sottolinea l’assessore Donazzan – come l’ideazione del primo festival del genere, condotto in porto insieme da un istituto regionale per la formazione professionale e uno statale. L’evento è il miglior contesto per candidare tutta la nostra regione ad essere laboratorio nazionale in campo scolastico, proiettato per un futuro di miglior rapporto con il mondo del lavoro e di competenze sempre più aggiornate non solo per gli allievi ma anche per i docenti”.
“Il lungo periodo di lockdown – aggiunge l’assessore veneto all’Istruzione – è stato un acceleratore per tutto quanto riguarda l’innovazione nel mondo degli studenti e dell’insegnamento. Il festival ci dà l’occasione per pensare di scrivere una nuova pagina per il futuro che ruota intorno alla nostra scuola. Una vera sfida per traghettare nel domani un settore così fondamentale per la formazione della persona, dei professionisti e dei cittadini”.