I video che hanno immortalato i giovani ebrei ballare e festeggiare per la ricorrenza della Giornata di Gerusalemme, mentre sullo sfondo s’intravedeva la moschea di al-Aqsa bruciare, hanno destato comprensibile scalpore. Quasi la festa in piazza non fosse per celebrare la riunificazione (per gli ebrei) della Città Santa, avvenuta nella Guerra dei 6 giorni; bensì per aver dato fuoco al monumento simbolo degli atavici nemici arabi.
In realtà, il fuoco proveniva “solo” da un albero di fronte alla celebre Moschea – rimasta fortunatamente indenne. Un razzo, non si sa se proveniente dai palestinesi o dalla polizia israeliana, ha colpito uno dei grandi alberi che si trovano nella spianata, mandandolo in fiamme e creando un effetto scenico impressionante. E che, stando a quanto si vede nei video, ai giudei danzanti poco più in basso non deve aver dato troppo fastidio.
In ogni caso, il gesto ha ulteriormente esacerbato una situazione già di forte tensione accumulatasi negli ultimi giorni. Lo sgombero dei fedeli musulmani da al-Aqsa, compiuto dalla polizia israeliana a suon di lacrimogeni e granate stordenti, aveva portato Hamas a impartire un ultimatum alle forze di sicurezza, intimandole di abbandonare immediatamente il luogo sacro. Il non immediato ritiro, ha provocato la reazione di Hamas; con il lancio di missili dalla Striscia di Gaza verso i primi insediamenti dei coloni ebraici, provocando quasi 10 feriti tra la popolazione civile. Israele, per rappresaglia, ha lanciato quindi razzi verso la Striscia; causando, secondo fonti locali, 24 morti, tra cui 9 bambini.
L’escalation di violenza è una delle peggiori registrate negli ultimi anni; e difficilmente si sarà esaurita con questi ultimi eventi.
Federico Kapnist
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